Analfabetismi

Analfabetismi

Quando l’Italia si è unificata, nel 1861, l’analfabetismo in Italia riguardava il 78% della popolazione, che non era in grado di scrivere neppure il proprio nome.

Nel 1951 si è deciso di intendere con analfabetismo l’incapacità di leggere e scrivere, dovuta ad una mancata istruzione di base. La popolazione analfabeta era del 12-13%.

Approfondendo il tema è apparso subito un nuovo aspetto: l’analfabetismo di ritorno, con cui si intende l’incapacità o difficoltà a leggere e scrivere, dovute ad una mancanza di esercizio e di applicazione.

Il risultato è sempre lo stesso: una persona non sa né leggere né scrivere, capendolo, un brano semplice in rapporto con la sua vita giornaliera (definizione Unesco).

Nel 2001 gli analfabeti in Italia erano circa l’1% della popolazione.

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