L’arché
Importante per la filosofia è la teoria dell’arché di Anassimandro. Egli, infatti, sostiene che l’arché, cioè il principio di tutto, è il non-limitato, non-definito, non-determinato, in greco: to apeiròn.
L’apeiron, il non-limite, non ha nulla a che vedere con l’infinito matematico. L’apeiron non è un elemento quantitativo, non indica una quantità (esempio di quantità: uno, cento, molto, infiinito ecc…), ma è un elemento qualitativo, indica una qualità (esempio di qualità: bello, caldo, forte ecc…). L’apeiron ha delle caratteristiche: è sempre in movimento, è immortale ed è indistruttibile.
Come avviene la generazione delle cose? Anassimandro sostiene che esistono delle coppie di opposti che si staccano dall’apeiron, in un movimento eterno. Il movimento che separa le coppie di opposti è un moto circolare. Queste coppie di opposti danno origine a tutte le cose. Pertanto ciò che esiste deriva per separazione da questo elemento originario.
L’apeiron ricorda il Caos originario, di cui ci parla anche Esiodo. Va notato, però, che l’apeiron ha già un livello minimo di organizzazione dovuto, appunto, alle coppie di opposti. Quando le cose si dissolvono, tornano nell’apeiron.