Web reputation: gestire la nostra presenza online

Nell’epoca digitale in cui viviamo, la nostra presenza online rappresenta un aspetto fondamentale della nostra reputazione. Ogni giorno, milioni di individui utilizzano Internet per cercare informazioni sui loro colleghi, amici, familiari e potenziali dipendenti. Come insegnante, è essenziale comprendere l’importanza della web reputation e saperla gestire in maniera efficace.

Web reputation

Che cos’è la web reputation?

La web reputation rappresenta la reputazione online di un individuo, la quale può essere influenzata da una serie di fattori, tra cui i contenuti pubblicati sui social media, i commenti online, le recensioni e le informazioni sui siti web personali o professionali.

La web reputation è fondamentale nel contesto lavorativo. Infatti, secondo uno studio recente, il 63% dei reclutatori controlla i social media, il 78% cerca informazioni sui potenziali dipendenti sui motori di ricerca, mentre il 48% dei reclutatori controlla i siti personali dei candidati per decidere se assumere o meno.

Ma come possiamo migliorare la nostra web reputation? Ecco alcuni utili consigli per gestire in maniera efficiente la propria presenza online:

Elaboriamo una strategia digitale

È importante creare una strategia digitale per la propria presenza online. Ciò implica essere in grado di pianificare e gestire in maniera efficace la propria presenza online, con un obiettivo chiaro in mente, senza che siano gli altri a deciderla per noi.

Monitoriamo la nostra web reputation

Effettuiamo ricerche su Google per verificare la nostra presenza online e monitoriamo i risultati, in particolare quelli che potrebbero essere rilevanti per la nostra attività lavorativa. Possiamo utilizzare strumenti come Google Alerts per rimanere informati in tempo reale sulle menzioni del nostro nome online.

Condividiamo contenuti positivi

Condividere contenuti positivi ciò ci aiuterà a costruire una presenza online professionale.

Assicuriamoci che le password dei nostri account siano sicure

Garantiamo la sicurezza delle nostre password per evitare che qualcuno le rubi e le utilizzi per pubblicare contenuti spiacevoli.

Evitiamo di divulgare informazioni personali troppo dettagliate

Evitiamo di pubblicare informazioni come il nostro indirizzo di casa o il numero di telefono.

Richiediamo la rimozione dei contenuti dannosi

Se scopriamo contenuti negativi su di noi online, contattiamo il proprietario del sito web e chiediamo di rimuoverli.

Manteniamo un atteggiamento professionale

Ricordiamoci che ogni cosa che pubblichiamo online può influenzare la nostra reputazione, quindi manteniamo sempre un atteggiamento professionale e rispettoso.


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5 indicazioni su come fare ricerche con Google

Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, grazie alla sua vasta raccolta di informazioni e alla sua capacità di fornire risposte accurate e pertinenti alle richieste degli utenti. Questo lo rende uno strumento estremamente utile per gli studenti e gli insegnanti di storia e filosofia, che spesso devono fare ricerche approfondite su temi complessi e articolati.
Proprio la vasta raccolta delle informazioni a cui si ha accesso richiede un utilizzo accorto del motore di ricerca. Vengono qui presentate alcune indicazioni per migliorare la ricerca con Google e sfruttarne al massimo il potenziale.

Indicazioni per migliorare la ricerca con Google

Utilizzare le virgolette

Se stiamo cercando informazioni su un evento storico specifico o su un concetto di filosofia particolare, possiamo utilizzare le virgolette per cercare frasi esatte. Ad esempio, se stiamo cercando informazioni sulla “Rivoluzione francese”, si può digitare la frase tra virgolette per trovare solo pagine che contengono quella frase esatta. In questo modo eviteremo di trovare informazioni casuali o poco rilevanti.

Utilizzare il segno meno

Se, invece, stiamo cercando informazioni, ma vogliamo escludere alcune parole o concetti, possiamo utilizzare il segno meno davanti alle parole che vogliamo escludere. Ad esempio, se stiamo cercando informazioni sulla “Seconda guerra mondiale”, ma vogliamo escludere informazioni sull’ “Europa”, possiamo digitare “Seconda guerra mondiale -Europa” per ottenere solo informazioni rilevanti alla nostra ricerca.

Utilizzare i due punti

Se, inoltre, stiamo cercando informazioni su un sito specifico, si possono utilizzare i due punti per limitare la nostra ricerca solo a quel sito. Ad esempio, se stiamo cercando informazioni su “Churchill” solo sul sito della “BBC”, digiteremo “Churchill site:bbc.com” per trovare solo pagine su quel sito.

Utilizzare l’asterisco

Se, invece, stiamo cercando informazioni su eventi, filosofi o concetti, ma non siamo sicuri di come esattamente le parole siano state impiegate, utilizziamo l’asterisco per trovare parole correlate o varianti. Ad esempio, se stiamo cercando informazioni sulla “Guerra di secessione americana” ma non siamo sicuri se cercare “Guerra civile americana” o “Guerra di secessione americana”, possiamo digitare “Guerra * americana” per trovare informazioni relative a entrambe le espressioni.

Utilizzare la ricerca avanzata di Google

Infine, per migliorare la nostra ricerca con Google, se stiamo cercando informazioni più specifiche o dettagliate, possiamo utilizzare la ricerca avanzata di Google. In questo modo, possiamo limitare la nostra ricerca in base alla data, al luogo, al tipo di file, alla lingua e ad altri fattori. Possiamo accedere alla ricerca avanzata di Google facendo clic sulla freccia verso il basso accanto alla barra di ricerca di Google e selezionando “Ricerca avanzata”. 


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15 app per conoscere e studiare storia

Per gli appassionati di storia e per gli insegnanti che vogliono rendere più interessanti le loro lezioni, le tecnologie digitali possono offrire molte opportunità. Esistono, infatti, diverse app per conoscere e studiare storia.

App per conoscere la storia

Qui di seguito vengono presentate alcune applicazioni che aiuteranno a scoprire nuovi aspetti della storia attraverso esperienze interattive e coinvolgenti. Si possono esplorare le epoche più remote, visitare i luoghi più importanti e conoscere i personaggi più famosi, il tutto grazie al nostro smartphone.

Google Earth – Tour storici virtuali

Google Earth è un’applicazione gratuita che permette di esplorare l’intero mondo con una vista dall’alto, sfruttando la rappresentazione in 3D del terreno e le immagini satellitari di tutto il pianeta.
L’applicazione integra anche guide della National Geographic, della NASA e della BBC Earth ed è un valido strumento per integrare le lezioni di storia.

Calendario Storico

Calendario Storico è un’applicazione che offre la possibilità di esplorare la cronologia di ogni giorno, arricchita da eventi e collegamenti ad articoli correlati. Calendario storico presenta una piacevole rappresentazione visiva ed è possibile salvare gli eventi che interessano di più e persino aggiungere avvenimenti personali. Inoltre, l’app permette di cercare personaggi ed eventi specifici e di filtrare le informazioni in base ai periodi storici che interessano di più.

Google Arts & Culture

Google Arts & Culture rappresenta un’ottima occasione per accedere alle meraviglie artistiche e culturali di oltre 80 paesi, con una grande varietà di opere d’arte e fotografie. Grazie a un’interfaccia intuitiva, l’app permette di esplorare la storia dell’arte e della cultura, scoprire informazioni e approfondimenti sugli artisti, e persino visitare virtualmente alcuni dei musei più importanti del mondo.

History Timeline

History Timeline è una mega linea del tempo con migliaia di voci, dalla preistoria a oggi. Questa applicazione, semplice e molto ricca, permette di avere una visione di insieme degli eventi.
Inoltre, l’applicazione fornisce i collegamenti a Wikipedia per approfondire.
Tuttavia, al momento History Timeline è disponibile solo in inglese, benché sia facilmente consultabile anche da chi ha poca dimestichezza con la lingua.

Quiz Histoire du Monde

Quiz Histoire du Monde è un gioco a quiz di storia, disponibile in varie lingue, in cui è possibile mettersi alla prova per testare le proprie conoscenze storiche e approfondirle.

Knowledge Trainer

Knowledge Trainer è un’applicazione che fornisce quiz di varia natura, tra cui quelli di storia, ed evidenzia progressi ed errori compiuti.
L’applicazione è disponibile in varie lingue ma non in italiano.

History Quiz

History Quiz è un’applicazione che, come dice il nome, fornisce numerosi quiz di storia, suddivisi per temi e periodi.
L’app contiene più di 2000 domande ed è in costante aggiornamento. 
Tuttavia, ad oggi, History Quiz è disponibile solo in inglese.

History Hit TV

History Hit TV offre una vasta libreria di video a tema storico, con centinaia di ore di documentari, film originali esclusivi, interviste e podcast senza pubblicità.
Al momento, l’applicazione non è disponibile in italiano.

Historia Universal

Historia Universal è un’app gratuita ben fatta sulla storia del mondo, scritta con parole semplici. L’applicazione è gratuita ma è totalmente in spagnolo. 

Today in History

Today in History è un’applicazione in francese (con una traduzione in inglese non sempre accurata) in cui scoprire vari avvenimenti accaduti in un determinato giorno. 
L’applicazione è gratuita ma non è disponibile in italiano.

Se Coucher Moins Bête

Se Coucher Moins Bête (tradotto: andare a dormire meno bestie) è una simpatica applicazione francese, tradotta anche in inglese, che permette di conoscere aneddoti vari su luoghi, periodi, persone. Gli aneddoti si possono salvare e commentare, entrando a far parte di una community.
Tuttavia, ad oggi l’applicazione non è disponibile in italiano.

Civilisations AR

Civilisations AR è un’applicazione creata dalla BBC per utilizzare la realtà aumentata e immergersi in numerosi dettagli storici. L’applicazione nasce dalla collaborazione tra la BBC, la Nexus Studios e oltre 30 musei del Regno Unito. Con Civilisations AR è possibile studiare artefatti e opere storiche tra le più conosciute dell’antichità.
L’applicazione, tuttavia, non è al momento disponibile in italiano, inoltre, non c’è la versione per android.

BBC Bitesize – Revision

BBC Bitesize – Revision è un altro prodotto targato BBC ed è stata creata per aiutare gli studenti del Regno Unito alle prese con gli esami delle scuole superiori. L’applicazione aiuta a ripassare le varie materie, tra cui storia, ed è veramente ben fatta.
L’applicazione, tuttavia, non è al momento disponibile in italiano, inoltre, non c’è la versione per android.

Kings & Queens of England

Kings & Queens of England è un divertente gioco a quiz per conoscere i regnanti inglesi. Il gioco prevede 6 livelli, con 20 domande su re e regine nel Regno Unito, che dovranno essere riconosciuti in base ai quadri, agli anni di regno o alle dinastie di appartenenza.
L’applicazione, tuttavia, non è disponibile in italiano, inoltre, non c’è la versione per android.

The History of Everything

The History of Everything è una app open source ed è concepita come una timeline verticale che consente di navigare, esplorare e confrontare eventi storici, dalla creazione dell’universo ai giorni d’oggi. Gli eventi, inoltre, sono accompagnati da illustrazioni.
L’applicazione, tuttavia, non è al momento disponibile in italiano e gli eventi storici presenti non sono ridotti. Inoltre, non c’è la versione per android.


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Uso della tecnologia per studiare storia

In un passo delle sue Annales, Tacito ci ricorda che tutte le cose che riteniamo antiche in realtà hanno avuto un inizio. La sua affermazione, “Omnia quae nunc vetustissima creduntur, nova fuere“, mette in evidenza la fluidità del tempo e la mutevolezza delle cose che ci circondano. Tuttavia, l’enfasi del grande storico non è tanto sulla caducità delle cose, quanto sullo spirito aperto che è necessario per comprendere la storia in modo più profondo.
Tecnologie e storia non sono antitetici. Lo storico, infatti, non teme le novità, gli avanzamenti tecnologici o i cambiamenti epocali, in quanto la sua formazione intellettuale gli ha permesso di acquisire una visione più ampia e articolata delle cose. In questo senso, la tecnologia non può essere vista come un’ostacolo o una minaccia per lo studio e l’insegnamento della storia, bensì come un valido strumento per rendere quest’ultimo più accessibile, interattivo e coinvolgente.

Tecnologie e storia

La tecnologia come un valido supporto

La tecnologia offre infinite opportunità per approfondire la conoscenza storica e per rendere la materia più coinvolgente per gli studenti. Attraverso l’uso di strumenti interattivi, di simulazioni, di mappe digitali e di archivi online, è possibile offrire ai discenti un’esperienza formativa coinvolgente ed eterogenea, che tiene conto delle loro diverse attitudini e preferenze di apprendimento. In tal modo, la tecnologia diventa un alleato della cultura e dell’istruzione, offrendo un nuovo modo di esplorare il passato e di capire il presente.

La storia e le nuove tecnologie

Tecnologie e storia: l’accesso alle fonti

La tecnologia si presenta come uno strumento imprescindibile per la fruizione di una vasta quantità di informazioni storiche. La possibilità di accedere a fonti online come enciclopedie, siti web di musei, archivi e biblioteche digitali consente di reperire informazioni in maniera facile, veloce e precisa. Questa accessibilità rappresenta un’opportunità irrinunciabile per gli studenti, che possono effettuare ricerche più approfondite e scoprire nuovi dettagli e particolari che altrimenti sarebbero rimasti nascosti. Inoltre, grazie alle piattaforme di e-learning, gli studenti possono accedere a una vasta gamma di risorse educative online e partecipare a corsi di studio storico a distanza. Ciò rappresenta una grande opportunità per coloro che non possono frequentare i tradizionali corsi in aula, ma desiderano comunque approfondire la loro conoscenza della storia.

Le nuove tecnologie per studiare storia

Tecnologie e storia: l’elaborazione dei dati

Le recenti innovazioni tecnologiche hanno rivoluzionato il modo in cui elaborare le informazioni storiche. Grazie all’ausilio di applicazioni avanzate, come ad esempio quelle dotate di riconoscimento vocale, la scrittura può essere effettuata con maggiore rapidità ed efficienza. Inoltre, l’utilizzo di applicativi per la creazione di mappe concettuali e timeline interattive permette di organizzare in maniera più efficiente le conoscenze, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione delle informazioni. Ma le opportunità offerte dalle nuove tecnologie non si limitano solamente alla gestione e all’organizzazione delle informazioni. Esistono, infatti, tecniche di machine learning, in grado di analizzare grandi quantità di dati storici e di scoprire nuove relazioni e tendenze al loro interno. Questo approccio consente di effettuare un’analisi più accurata e dettagliata della storia, mettendo in luce nuove interpretazioni e spunti di riflessione, e rappresenta un’opportunità straordinaria per tutti coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza della materia.

Tecnologie e storia

Tecnologie e storia: il coinvolgimento e l’interazione

Infine, le innovazioni tecnologiche hanno aperto la strada a nuove modalità di apprendimento interattivo della storia. La tecnologia permette, infatti, la creazione di simulazioni immersive e coinvolgenti, attraverso le quali gli studenti possono essere catapultati all’interno dei periodi storici in modo da comprendere meglio le condizioni di vita e gli eventi di un’epoca passata. In particolare, la realtà virtuale e la realtà aumentata offrono l’opportunità di creare esperienze immersive, permettendo agli studenti di visitare luoghi storici e di assistere a eventi in modo coinvolgente e realistico.
Inoltre, la tecnologia offre anche strumenti di partecipazione e collaborazione tra studenti, come forum di discussione e gruppi di lavoro online, che consentono una maggiore interazione tra gli studenti, una discussione più profonda degli argomenti trattati e uno scambio di opinioni e idee.

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Perché studiare filosofia?

L’essenza della filosofia è l’amore per il sapere. Gli studiosi di questa disciplina cercano di immergersi in profondità nella materia e di sviluppare la capacità di analisi, di critica e un uso specifico del linguaggio. Non si studia filosofia se non per passione. Per decidere se scegliere di studiare filosofia bisogna innanzitutto chiedersi se c’è questo entusiasmo, perché è l’elemento fondamentale. Il percorso di studi in filosofia è impegnativo e non si può studiare filosofia a tempo perso, perché lo studio filosofico richiede molte energie mentali. Si può studiare filosofia come hobby e intraprendere un’altra carriera? Certo, ma in questo modo non si arriverà ad avere la competenza necessaria in ambito filosofico e non si raggiungerà quella profondità a cui la materia permette di arrivare.

Perché studiare filosofia

Le prospettive lavorative

Gli studenti che completano questo percorso di studi sviluppano competenze come l’analisi critica, il pensiero creativo, l’etica del lavoro e la capacità di formulare argomenti complessi in modo chiaro e persuasivo. Inoltre, lo studio della filosofia consente di sviluppare la sensibilità interculturale e la capacità di vedere il mondo da una prospettiva diversa, competenze altamente ricercate dal mondo del lavoro.
La laurea in filosofia non è solo un’esperienza intellettuale gratificante, ma offre anche numerose prospettive lavorative. I laureati in filosofia trovano facilmente impiego in settori come l’editoria (tradizionale e new media), alcune mansioni amministrative, il trattamento di dati e informazioni, il rilevamento e l’intervista. I filosofi, inoltre, possono fare parte di commissioni etiche, bioetiche e antropologiche in vari settori. Con l’acquisizione di master più specifici e di esperienze all’estero, poi, i laureati in filosofia possono anche raggiungere posizioni apicali, specialmente in settori quali la consulenza, il management, la comunicazione e il marketing.

Il mismatch

La laurea in filosofia è un percorso di studi che offre un’ampia gamma di competenze trasversali e conoscenze di vasta portata. Sebbene l’insegnamento, la ricerca e l’editoria di settore siano sbocchi professionali naturali per i laureati in filosofia, la loro formazione può essere altrettanto preziosa in altri ambiti lavorativi. Per essere competitivi in tali ambiti, tuttavia, il laureato in filosofia deve sviluppare ulteriori competenze rispetto a quelle già acquisite.
Tuttavia, la crescente discrepanza tra le competenze acquisite durante il percorso di studi e le richieste del mercato del lavoro è una sfida sempre più comune per i laureati. Pertanto, la scelta di un corso di laurea basata unicamente sulle prospettive lavorative naturali non garantisce necessariamente il successo professionale, poiché la garanzia di un lavoro è spesso illusoria. Al contrario, è necessario scegliere un percorso di studi che soddisfi le proprie inclinazioni e passioni, al fine di sviluppare le competenze trasversali e le conoscenze necessarie per inserirsi con successo nel mercato del lavoro. La scelta di studiare filosofia può portare a carriere altrettanto gratificanti e di successo, ma richiede una maggiore determinazione e un’apertura mentale.
Infatti, il mismatch tra le competenze degli studenti e le richieste del mercato del lavoro è spesso dovuto anche alla mancanza di opportunità di formazione continua e di aggiornamento professionale. In questo senso, lo studio della filosofia può rappresentare un’ottima base di partenza per una formazione continua, che permetta di acquisire nuove competenze e conoscenze in linea con le richieste del mercato del lavoro.

Il mondo che verrà

In un mondo in continua evoluzione, i filosofi possono dare il loro prezioso contributo nell’analisi, critica e costruzione e nella valutazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, grazie alla loro formazione in problem solving, logica ed etica. Gli studiosi della filosofia sono in grado di offrire una prospettiva unica e fondamentale per comprendere il mondo che ci circonda e per contribuire alla sua evoluzione.


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Comunicare: cosa, perché e come

Comunicare rappresenta un processo fondamentale nella quotidianità, attraverso cui siamo in grado di interagire con gli altri, esprimere i nostri pensieri, emozioni e bisogni, influenzare il pensiero e le decisioni altrui e spingere gli altri a compiere azioni.

Comunicare

È importante sottolineare che la comunicazione non è semplicemente un atto, ma un processo che coinvolge molteplici fasi e componenti. La comunicazione può avvenire in diversi modi, come attraverso il linguaggio verbale, non verbale, l’utilizzo di immagini, suoni e gesti. Indipendentemente dal modo in cui avviene, ci sono cinque elementi fondamentali della comunicazione: il mittente, il destinatario, il messaggio, il canale di comunicazione e il contesto.

Una volta stabiliti i fondamenti della comunicazione, è cruciale comprendere come e perché comunichiamo. Spesso, la necessità di comunicare nasce per raggiungere degli obiettivi, come trasmettere informazioni, convincere gli altri e spingere all’azione. Durante tutta la vita, interagiamo principalmente perché abbiamo bisogni da soddisfare. Pertanto, rendere efficace la comunicazione per raggiungere i propri obiettivi diventa fondamentale. Il potenziamento del nostro modo di comunicare può produrre grandi risultati.

Tuttavia, comunicare va oltre la soddisfazione dei propri bisogni immediati. Esistono bisogni più ampi come creare e mantenere relazioni, rispondere alle necessità degli altri, costruire una società più accogliente e inclusiva e creare ponti con gli altri. È per questo che è fondamentale comprendere che il motivo per cui si comunica è molto più complesso del nostro bisogno immediato. In questo contesto, entrano in gioco gli aspetti della comunicazione empatica, non violenta e non ostile e, oltre alla comunicazione, è importante saper ascoltare in modo attivo.

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Andare a Canossa

L’espressione “andare a Canossa” è divenuta un proverbio italiano che indica un gesto di sottomissione umiliante. L’origine dell’espressione risale all’anno 1077, quando l’imperatore Enrico IV, in conflitto con papa Gregorio VII, si recò a Canossa, in Emilia Romagna, per chiedere perdono al pontefice.

Enrico IV - Andare a Canossa

Lo scontro tra l’imperatore e il papa

La vicenda ebbe inizio quando Enrico IV, che aveva ereditato il titolo di re dei Romani e di futuro imperatore del Sacro Romano Impero dal padre. Il nuovo imperatore cominciò a intralciare l’operato della Chiesa e in particolare a interferire nelle nomine dei vescovi. Questa ingerenza fu malvista dal papa Gregorio VII, che aveva avviato una riforma ecclesiastica che prevedeva una maggiore autonomia della Chiesa rispetto ai poteri temporali.

La situazione degenerò fino a sfociare in uno scontro aperto tra il papa e l’imperatore. Nel 1075, Gregorio VII emanò il cosiddetto Dictatus Papae. Tale documento consisteva in un insieme di tesi sul potere papale e sanciva il primato del pontefice sulla Chiesa e sulle monarchie cristiane. Enrico IV reagì con un atto di sfida: convocò un sinodo a Worms, nel quale, però, i vescovi tedeschi lo dichiararono deposto. Enrico rispose allontanando i vescovi ribelli e nominando nuovi vescovi, che furono a loro volta scomunicati dal papa.

Matilde di Canossa

Andare a Canossa

La situazione di stallo continuò per alcuni anni, fino a quando Enrico IV decise di cercare una via d’uscita. Nel gennaio 1077, l’imperatore si recò con un seguito di nobili e vescovi a Canossa, dove il papa si era rifugiato presso la contessa Matilde di Canossa, sua sostenitrice. Enrico si presentò alla porta del castello vestito da penitente, scalzo e in abiti umili, e chiese udienza al pontefice. Dopo tre giorni di attesa, durante i quali Enrico scontò la propria penitenza, il papa gli concesse l’assoluzione e lo riammise nella Chiesa.

La sottomissione di Enrico IV a Canossa non risolse definitivamente lo scontro tra papato e impero, che continuò a trascinarsi per decenni. Tuttavia, l’episodio di Canossa rimase nella storia come uno dei momenti più significativi del conflitto tra papato e impero, e l’espressione “andare a Canossa” divenne simbolo di sottomissione umiliante e di abiura della propria posizione di potere.

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Vittoria di Pirro

L’espressione “vittoria di Pirro” è divenuta famosa per indicare una vittoria ottenuta a costo di gravi perdite, tanto da vanificare i benefici conseguiti. Tale espressione ha le sue radici nella figura storica di Pirro, re dell’Epiro, un regno dell’antica Grecia, vissuto tra il 318 e il 272 a.C.

Vittoria di Pirro

Pirro, un generale molto abile, è noto soprattutto per la sua campagna contro Roma, nella quale mise in campo la sua fanteria pesante e la cavalleria, riuscendo a sconfiggere i Romani in due importanti battaglie: la prima presso Eraclea nel 280 a.C. e la seconda a Ascoli Satriano nel 279 a.C.

Nonostante le vittorie ottenute, il costo in termini di uomini e risorse fu altissimo per il re dell’Epiro. Pirro ebbe, così, la consapevolezza che, anche in caso di ulteriori vittorie, non avrebbe potuto consolidare il proprio potere in Italia e quindi decise di abbandonare la campagna. Si dice, infatti, che Pirro in seguito alla vittoria abbia esclamato: “Un’altra vittoria così e sarò perduto”.

La vittoria di Pirro è quindi diventata un modo di dire che indica una vittoria che, nonostante i successi iniziali, porta con sé conseguenze negative a lungo termine.

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Errori degli storici

La storia è una scienza rigorosa perché si basa su metodi e principi precisi per raccogliere, analizzare e interpretare i dati. Gli storici utilizzano varie tipologie di fonti per ricostruire il passato e comprendere il significato degli eventi. Fondamentale è anche la comunità degli storici che permette di confrontare le diverse interpretazioni e garantire la verificabilità delle teorie.

Gli standard etici e metodologici appropriati, che dovrebbero essere seguiti, riducono al minimo gli errori e dovrebbero garantire che la ricerca storica sia la più precisa e affidabile possibile.

Errori degli storici

Tuttavia, nonostante il rigore della disciplina, gli storici sono esseri umani e possono comunque commettere errori nell’interpretazione dei dati o nell’elaborazione delle teorie

Gli errori che possono essere commessi da uno storico possono essere suddivisi in tre categorie principali: errori di metodo, errori di interpretazione ed errori di fatto.

Errori di metodo

Gli errori di metodo possono essere commessi quando uno storico non segue le metodologie scientifiche e gli standard etici appropriati nella raccolta, analisi e interpretazione dei dati storici. Ciò può portare a conclusioni errate o a una rappresentazione distorta dei fatti storici. Ad esempio, sono errori di metodo l’utilizzare fonti non attendibili o non verificare l’attendibilità delle fonti primarie.

Errori di interpretazione

Gli errori di interpretazione possono essere commessi, invece, quando uno storico interpreta i dati in modo inadeguato. Ad esempio, sono errori di interpretazione l’utilizzare una prospettiva troppo limitata o presentare un’interpretazione distorta degli eventi storici. Un altro errore che gli storici possono commettere è quello di presentare le proprie interpretazioni come fatti oggettivi. Gli storici devono essere consapevoli che le loro interpretazioni sono sempre influenzate dalle proprie posizioni personali, culturali e politiche, e che possono variare nel tempo.  Un altro errore di interpretazione, inoltre, è quello di applicare concetti e categorie moderne a epoche passate, senza considerare le differenze culturali e storiche, in questo caso si parla di presentismo.

Errori di fatto

Gli errori di fatto, infine, possono essere commessi quando uno storico riporta informazioni erronee o non verificate. Ad esempio, riportare una data o un luogo sbagliato o riportare un evento che non è mai avvenuto sono errori di fatto.

 

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Didattica e divulgazione

Si può parlare di un tema in vari modi: come un appassionato, come un neofita, come un insegnante e come un divulgatore. Questi ultimi due aspetti, quello della didattica e quello della divulgazione, sono spesso confusi. Tuttavia, didattica e divulgazione sono due discipline che hanno scopi simili ma metodologie e competenze diverse.

Didattica e divulgazione

Didattica

La didattica è la tecnica e la scienza di insegnare e si concentra sull’apprendimento degli studenti. Chi fa didattica deve avere una solida conoscenza della materia che insegna, nonché competenze pedagogiche e metodologiche per progettare e implementare lezioni efficaci, abilità nell’uso degli strumenti propri della disciplina e capacità nel valutare il progresso degli studenti.

Fare didattica della storia o della filosofia significa insegnare la storia agli studenti in un contesto educativo. Ciò implica la preparazione di lezioni e attività che aiutino  gli studenti a comprendere in storia, ad esempio, gli eventi del passato e a relazionarli con il presente e in filosofia a comprendere i concetti e le idee dei filosofi, a riflettere sui problemi esistenziali e morali e a relazionare la filosofia con il presente, sviluppando una competenza, il cui progresso può essere valutato. 

Divulgazione

La divulgazione, invece, è il processo di rendere accessibili a un pubblico ampio le conoscenze scientifiche e tecniche. Anche un divulgatore deve avere una conoscenza approfondita della materia di cui parla, ma deve, innanzitutto, essere in grado di comunicare in modo chiaro e accattivante per il suo pubblico, utilizzando anche elementi di narrativa e multimedialità. Ciò può avvenire attraverso la scrittura di libri, articoli, programmi televisivi, podcast, siti web, ecc…
Un divulgatore non è necessario che conosca le varie metodologia didattiche, la finalità educativa dell’insegnamento della disciplina e capacità nel valutare i progressi raggiunti dagli studenti.

Confronto tra didattica e divulgazione

Sia la didattica che la divulgazione hanno lo scopo di trasmettere conoscenza, ma mentre la didattica si concentra sull’apprendimento degli studenti e nello sviluppo delle competenze propria della disciplina, la divulgazione si concentra sulla trasmissione dell’informazione a un pubblico più vasto. Inoltre, mentre la didattica si svolge principalmente in un contesto educativo, la divulgazione può avvenire in vari contesti, come musei, conferenze, programmi televisivi e siti web.

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