Hannah Arendt

La questione ebraica

Hannah Arendt, riguardo alla questione ebraica, cerca una soluzione alternativa tra l’assimilazione e la costituzione di uno stato ebraico. Dalla Rivoluzione francese, gli ebrei francesi sono stati considerati cittadini a tutti gli effetti. Nel libro “La vita di Rahel Varnhagen”, Arendt critica l’assimilazione e mostra alcune tendenze sioniste, ma negli scritti successivi, le sue critiche all’ideologia sionista di uno stato autonomo diventano sempre più forti.

Theodor Herzl, ideologo del sionismo, considerava l’antisemitismo europeo come un fenomeno permanente e riteneva che la soluzione fosse quella di uscire dall’ipocrisia dell’assimilazione, abbandonare gli stati nazionali e fondare un nuovo stato nazionale ebraico. Herzl propose la Guinea come possibile location per questo nuovo stato, ma questa idea non fu accolta favorevolmente dalle comunità ebraiche dell’Europa orientale, che già avevano formato una comunità in Palestina.

Theodor Herzl

La critica al nazionalismo ebraico

Arendt dice che Herlz proponeva un nazionalismo ebraico simile a quello tedesco. L’idea del sionismo che Arendt critica è il pensare che gli stati nazionali funzionino bene. Per  Arendt l’antisemitismo non è un dato eterno. L’antisemitismo tedesco, per Arendt, è il risultato del crollo del nazionalismo tedesco. Arendt sostiene che costituire uno stato nazionale ebraico avrebbe potuto comportare un’esposizione a rischi maggiori. Ad esempio, c’era il rischio che lo stato ebraico nascente diventasse una moderna Sparta, cioè subisse un impoverimento culturale, un accerchiamento e un impedimento nell’espansione culturale.

La Seconda Guerra mondiale e la nascita di Israele

Durante la Seconda Guerra Mondiale, le uniche speranze di Arendt per gli ebrei erano legate alla costituzione di un esercito ebraico. Arendt ritiene che uno dei problemi del popolo ebraico sia la propria natura passiva e la mancanza di reazione alla persecuzione. Arendt criticava l’atteggiamento anti-bellico degli ebrei e la mancanza di suicidi come forma di resistenza. La formazione di un esercito ebraico avrebbe significato un cambiamento radicale in questo senso.

Arendt, in alcuni dei suoi scritti, chiedeva che gli ebrei fossero rappresentati alle Nazioni Unite e si concentrava sulla figura del partigiano ebreo, esaltando l’insurrezione nel ghetto di Varsavia del 1943. Quando nel 1948 venne costituito lo stato di Israele, Arendt sottolinea i rischi di questa operazione, ma evidenziò anche i punti positivi su cui costruire.

Share
Subscribe
Notificami
guest
0 Messaggi
Inline Feedbacks
View all comments