Olimpiadi moderne e politica

Le Olimpiadi nascono in Grecia nel 776 a. C., queste sono dei giochi atletici così chiamati dal nome del santuario di Olimpia nell’Elide.
Le Olimpiadi hanno luogo ogni quattro anni tra luglio e agosto, durano cinque giorni e possiedono un carattere di festa religiosa ed evento sportivo di tutta la Grecia e durante i giochi anche le guerre vengono sospese. Nel corso di tutto il mese che precede l’inizio delle gare, gli atleti si allenano per verificare la loro competitività e vengono selezionati da dieci giudici di gara. L’obiettivo è conquistare l’ambita corona di alloro, simbolo della vittoria.

Nel 393 d. C. , però, dopo 11 secoli e 293 edizioni, l’imperatore Teodosio, su richiesta
del vescovo di Milano Ambrogio, mette fine ai giochi in quanto rappresentazione di riti pagani.

Alla fine dell’Ottocento aumenta l’interesse per lo sport a livello internaziona e l’intellettuale Pierre de Coubertin decide di riportare in vita le antiche Olimpiadi, unendo lo spirito classico agli ideali sportivi dell’epoca. Lo scopo era duplice:
– creare un evento capace di dare rilievo allo sport come strumento di pace e fratellanza;
– addestrare una nuova generazione che riscattasse dalla impreparazione fisica dimostrata dall’esercito francese nei confronti della Prussia (come nella guerra franco prussiana) e del Regno Unito.

Simbolo delle Olimpiadi

 

Il motto delle olimpiadi moderne è la massima latina citius, altius, fortius, cioè più veloce, più alto, più forte, per esortare gli atleti a dare il meglio di sé.

Nel 1896 vengono organizzate i nuovi Giochi Olimpici ad Atene (l’ultima
edizioni delle Olimpiadi antiche era stata disputata nel 393 d. C.). Per l’organizzazione è stato istituito nel 1894 il CIO Comitato Olimpico Internazionale.

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