Quando pensiamo ai libri, dobbiamo sapere che sono uno dei pochi strumenti del sapere in grado di resistere ai secoli.
Tutti conoscono Gutenberg e la sua straordinaria invenzione della stampa, ma pochi sanno che la sua invenzione non avrebbe avuto lo stesso successo se non ci fosse stato uno strumento di supporto su cui scrivere: la carta.
L’invenzione della carta si perde nella notte dei tempi in Cina. Alcuni ritrovamenti ci dicono che nel secondo secolo avanti Cristo questa viene utilizzata regolarmente e nasce dalla corteccia del gelso. La corteccia viene resa una poltiglia insieme all’acqua e questo nuovo materiale diventa da subito un’alternativa economica ai fogli di seta, che però resistono più a lungo nel tempo.
In Europa, nell’antichità, viene usato il papiro, soprattutto dagli antichi egizi. Il papiro nasce dal bambù ed è usato in Egitto dal 3000 a. C.
Al papiro si sostituisce, nel III secolo d. C., la pergamena che si ricava dalla pelle animale (agnello, capra o pecora).
La carta arriva in Europa attraverso gli arabi nel XIII secolo e segna la storia di una piccola città italiana: Fabriano.
A Fabriano, infatti, vengono fatte tre importantissime invenzioni. La prima è la pila a magli multipli, usata già dai lavoratori della lana. Questo strumento permette una migliore demolizione delle fibre usando la corrente del fiume. La seconda invenzione è la filigrana, che è un disegno che viene impresso nella carta nel momento in cui si produce. La terza invenzione è l’uso della colla animale per rendere la carta resistente al tempo e più semplice per la scrittura.
Questa nuova carta, pregiata e al tempo stesso economica, si diffonderà in tutta Europa.
Ancora oggi a Fabriano, l’economia ruota intorno alla carta. Oltre alle cartiere, dove vengono prodotte anche una parte delle banconote per l’Europa e per altri continenti, è possibile visitare il museo della carta che ne racconta la bellezza e la storia.
La carta prodotta oggi è totalmente senza acidi, con un basso spreco di acqua e con l’utilizzo di fibre di alberi che vengono ripiantati.