Crittografia, steganografia e cifrari

Crittografia è una parola d’origine greca composta da κρυπτóς (kryptós) che significa “nascosto”, e γραφία (graphía) che significa “scrittura”.

Oggi la crittografia è diventata indispensabile in campo informatico. Con sistemi sempre più avanzati di hackering e di phishing, le società di sicurezza informatica devono utilizzare sistemi crittografici sempre più complessi. In particolare, la crittografia trova applicazione in ambito Internet.

La steganografia è una tecnica che si prefigge di nascondere la comunicazione tra due interlocutori. Il termine è composto appunto dalle parole greche στεγανός (coperto) e γραφία (scrittura). La steganografia, al contrario della crittografia, consente di nascondere un messaggio all’interno di un vettore che possa consentirne il trasporto senza destare sospetti.
Es:

Nelle ore notturne feroci illusioni di antichi riti tramandati in dimenticate isole ci assalgono, ivi ora..
Si può leggere come: Non fidarti di Caio.

In crittografia un cifrario (o cifra) è un algoritmo utilizzato per eseguire operazioni di cifratura e decifratura, vale a dire una serie di passaggi ben definiti che possono essere seguiti come una procedura, volte a rendere oscuro, ossia semanticamente non leggibile, un testo di un messaggio in chiaro.

Scitala:

La scitala lacedemonica è usata in Grecia fin dal 400 a.C. e non è altro che un bastone, attorno al quale viene avvolto a spirale una striscia di tessuto sul quale viene scritto il messaggio.
Una volta srotolato il tessuto, solo con un bastone dello stesso diametro è possibile leggere correttamente il messaggio.

Codice Morse:

Il codice Morse, detto anche alfabeto Morse, è un sistema per trasmettere lettere, numeri e segni di punteggiatura per mezzo di un segnale in codice ad intermittenza e fu uno dei primi metodi di comunicazione a distanza.
Fu oggetto di studio di Samuel Morse dal 1835, ma venne realizzato dal tecnico Alfred Vail, suo collaboratore dal settembre 1837.

Cifrario di Cesare:

Si dice cifrario di Cesare una cifra nella quale la lettera del messaggio chiaro viene spostata di un numero fisso di posti.
Con lo spostamento di 1, “cifrario di Cesare” diventa: DJGSBSJPEJDFTBSF
Con lo spostamento di 2, “cifrario di Cesare” diventa: EKHTCTKQFKEGUCTG
Ecc…

Alfabeto Braille:

Il Braille è un sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo per non vedenti e ipovedenti, messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo. 
Consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, disposti su una matrice 3 x 2 e con ciascuna casella solitamente della grandezza di circa 3 × 2 millimetri o più. Tali punti possono essere impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o di plastica, oppure essere riprodotti a rilievo su superfici plastiche o metalliche.

Il cifrario dei Rosacroce:

I Rosacroce (dal tedesco Rosenkreuzer) o Rosa-Croce sono un leggendario ordine segreto ermetico cristiano, menzionato storicamente per la prima volta nel XVII secolo in Germania. Come archetipo della società segreta di origini immemorabili e onnipotente, i Rosa-Croce appaiono nella letteratura esoterica, spesso come successori dei Cavalieri del Graal e dei Cavalieri templari.

Quadrato di Polibio:

La scacchiera di Polibio, nota anche come quadrato di Polibio, è un sistema crittografico inventato dallo storico greco Polibio verso il 150 a.C., descritto nelle sue Storie. Si basava sul frazionamento dei caratteri del messaggio in chiaro.
La scacchiera originale è costituita da una griglia composta da 25 caselle ordinate in cinque righe ed altrettante colonne. Le lettere dell’alfabeto vengono inserite da sinistra a destra e dall’alto in basso.
La trasposizione avviene sostituendo ad ogni lettera del messaggio un numero le cui cifre rappresentano il numero di riga e di colonna della sua posizione nella scacchiera.  Quindi, ad esempio, M=32

Tastiera del telefonino:

Il cifrario legato al telefonino è legato alla tecnica che consiste nello scrivere una lettera ripetendo il tasto corrispondente sulla tastiera del telefonino. Per esempio: ‘2’ per ‘A’, ’22’ per ‘B’, ‘222’ per ‘C’, ‘3’ per D ecc… 

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