Populismo e demagogia

Populismo e demagogia

Il termine populismo viene un omonimo movimento che è nato in Russia tra Ottocento e Novecento. Questo movimenti voleva il miglioramento delle classi più povere attraverso delle azioni rivoluzionarie e con la propaganda. Il termine poi è stato adottato per descrivere alcuni fenomeni politici latino-americani, come il peronismo o il chavismo. Questi ultimi fenomeni avrebbero in comune il forte rapporto tra il leader carismatico, che ha molto potere, e le masse popolari.

Il populismo è spesso accompagnato, nella sua retorica, dall’esaltazione delle virtù del popolo e dall’attacco alle oligarchie politiche ed economiche. Nella storia italiana è divenuto celebre il movimento politico del Fronte dell’Uomo Qualunque, che aveva fatto della sfiducia nella politica e nelle istituzioni il suo cavallo di battaglia.

Il termine populista, in italiano, viene usato molto frequentemente in senso negativo e viene associato a quello di demagogo.

La demagogia è il modo di ottenere consenso e potere attraverso promesse difficilmente realizzabili, mediante l’appello ai sentimenti e l’incitazione all’odio verso gli avversari.

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Liberale, liberista, libertario e libertino

Sappiamo tutti che le parole non usate in modo corretto possono generare confusione. Vi proponiamo, allora, quattro termini che hanno sfumature e significati particolari che spesso non hanno in altre lingue.

Liberalismo è il pensiero che lo stato si debba limitare di fronte ai diritti dei cittadini. Ma è un limite soprattutto etico e politico. Il padre più famoso del liberalismo è sicuramente John Locke.

Liberismo è invece il pensiero che lo stato debba lasciare assoluta libertà di produrre e commerciare, quindi assoluta libertà economica. Il padre del liberismo è Adam Smith.

Secondo il filosofo Benedetto Croce, il liberismo è un concetto inferiore e subordinato a quello di liberalismo. E in Italia si può essere liberali senza essere liberisti.

Libertarismo è poi quel pensiero di una libertà politica vicina all’anarchia. Il libertario vuole ridurre al minimo le funzioni dello stato a favore della libertà e della responsabilità degli individui.

Libertinismo invece sostiene la libertà di pensiero soprattutto in materia di morale e religione.

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Autorità, autorevole e autoritario

Il pifferaio di Hamelin

Per autorità si intende, in italiano, un insieme di qualità che una persona o un’istituzione devono avere per fare in modo che altri individui si assoggettino in modo volontario.

L’autorità è, in italiano, un insieme di qualità possedute da una persona o un’istituzione. Queste qualità fanno in modo che altri individui si sottomettano in modo volontario a queste istituzioni.
L’autorità è diversa dal potere. Il potere è, infatti, la capacità di raggiungere alcuni obiettivi. Il potere può essere illegittimo e non giustificato. L’autorità, se è vera, è sempre giustificata e legittima. Chi ha l’autorità ha sempre la possibilità di esercitare il suo potere ma chi ha il potere non sempre ha l’autorità per farlo.

Quando, però, una persona o un’istituzione hanno le qualità dell’autorità ma non hanno potere si dice che queste persone abbiano l’autorevolezza.

Autorevole è quella persona o istituzione che ha autorità, quindi che è degna di rispetto, che merita fiducia, ma che non ha un potere da esercitare.
Anche in senso più generico, dire che una persona in un certo campo ha l’autorevolezza vuol dire che è degna di fiducia quando si esprime a riguardo. Invece dire che una persona ha l’autorità in un certo campo vuol dire che quella persona gode del potere legittimo di stabilire principi e regole.

Quando un’autorità abusa del proprio potere si dice che è autoritaria. Quindi autoritaria è quella persona o istituzione che usa il proprio potere legittimo oltre la propria legittimità.
Dato che quando si esercita il potere si limita la libertà degli altri, autoritario è diventato anche sinonimo di dittatoriale o liberticida.

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