Zenone

Zenone di EleaZenone, figlio di Teleutagora, nasce nel 489 a. C. a Elea. Zenone è scolaro e amico di Parmenide. Numerosi fonti sottolineano la sua intelligenza, la prestanza fisica, le sue doti da filosofo e da uomo politico. Generoso, buono e disprezzatore dei potenti, così come Eraclito.

Diodoro ci dice che dato che la sua patria è stata ridotta in servitù dal tiranno Nearco, Zenone si mette a capo di una cospirazione. Questo gruppo di ribelli, però, viene intercettato e lui è fatto prigioniero. In prigionia viene sottoposto a torture e mentre gli viene richiesto di svelare i nomi dei complici, lui chiede al tiranno di avvicinarsi per rivelare i nomi ma non appena il tiranno si avvicina Zenone gli morde l’orecchio e le guardie lo uccidono.

Zenone di EleaDiogene, invece, ci dice che Zenone, catturato e sottoposto a tortura, non volendo rivelare il nome dei complici, si morde la lingua e la sputa in faccia al tiranno. Questo gesto dà coraggio ai cittadini che uccidono il tiranno a sassate.

La versione di Stolero dice che Zenone sottoposto ai tormenti della tortura dal tiranno affinché riveli i nomi dei complici risponde: «se ve ne fossero credi che saresti ancora tiranno?»

In ogni caso, il sacrificio di Zenone porterà alla fine della tirannia di Nearco.

Secondo Tertulliano, a Zenone viene chiesto quale sia il vantaggio della filosofia e lui avrebbe risposto: il disprezzo della morte.

Filone, ci presenta una sentenza di Zenone: «sarebbe più facile mandare a fondo un otre pieno d’aria che costringere contro la sua volontà una persona virtuosa a compiere un’azione sconveniente».

Per Plutarco, infine, Zenone avrebbe ricordato che l’ambizione per la gloria non è un desiderio da mortificare, mentre l’esperienza della bellezza deve essere coltivata. Perché è questa esperienza è capace di dare slancio alla personalità.

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Parmenide

ParmenideParmenide nasce a Elea, una colonia greca sulla costa della Campania a sud di Paestum (successivamente denominata Velea e poi Velia), e vive tra il 550 e il 450 a. C. La città di Elea era stata colonia fenicia.
Parmenide è figlio di Pireto e di famiglia nobile. Il filosofo è discepolo di Xenofone anche se il suo vero maestro sarebbe stato Animia, uomo povero ma di animo nobile, cui Parmenide avrebbe dedicato un monumento funebre. Animia era un maestro pitagorico.

Parmenide è il legislatore che dà la costituzione alla propria città a cui ogni anno i cittadini prestavano giuramento.

Parmenide istituisce una scuola e tra i suoi eredi troviamo Empedocle di Agrigento e il suo discepolo Zenone di Elea. Di Parmenide e Zenone è ricordato un viaggio che avrebbe portato i due esponenti della scuola in Atene durante la celebrazione delle feste panatenee. Parmenide, nel suo viaggio è ormai anziano mentre l’altro viene descritto da Proclo in età giovane e di bello aspetto.
Platone dice che in Atene sono ospitati nella casa di Pitodoro, nel quartiere ceramico, e lì incontrano il giovanissimo Socrate.

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