L’inquisizione spagnola

La storia dell’inquisizione spagnola è stata spesso interpretata in modo opportunistico a seconda delle posizioni di partenza degli storiografi. Il giornalista spagnolo Julian Juderìas ha coniato, a tal proposito, l’espressione leyenda negra (“leggenda nera”), per identificare quel riflesso intellettuale, diffuso soprattutto nell’Europa del nord, che pone in risalto gli aspetti più torbidi dell’inquisizione in un’ottica antispagnola.

Inquisizione spagnola

L’inquisizione spagnola, in tutta la sua storia, non è stata uno strumento così solido ed efficace come viene tramandato, né era solita ricorrere alla tortura o alla morte, pur mancando per l’accusato un reale meccanismo di difesa. I processi seguivano una certa imparzialità, benché l’istituto non fosse esente da corruzione. Numerose vittime dell’inquisizioni sono state ebrei o di origine ebraica, ma l’antisemitismo, che pure l’inquisizione ha istituzionalizzato e incentivato, non è nato con questo tribunale e la cancellazione del tribunale non porterà alla fine dell’antisemitismo, per quanto sia fuori di dubbio che il tribunale abbia contribuito alla denigrazione dell’ebreo. L’inquisizione spagnola non ha perseguitato solo le fedi minoritarie, ma ha anche cercato di correggere e definire diversi aspetti della fede cristiana. Tuttavia, l’inquisizione è stata sottomessa più alla corona che al papa e in molti casi è stata utilizzata per consolidare il potere statale. Nonostante la reale convinzione di molti inquisitori di difendere la fede cattolica o la nazione spagnola, molti processi hanno avuto luogo a causa di dissidi sociali ed economici e per radicati pregiudizi culturali, di cui hanno fatto le spese migliaia di vittime innocenti.

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