Le scienze naturali
All’interno del Liceo veniva perseguita una comprensione profonda e integrata delle scienze naturali, che spaziava da aree di studio come la biologia e la meteorologia, fino ad estendersi all’anatomia animale e alla botanica. Questo segmento mette in luce le principali contribuzioni di Aristotele in queste aree.
Biologia e anatomia animale
Nella fascia della biologia e dell’anatomia animale, Aristotele effettuò ricerche dirette, impegnandosi personalmente nello studio di piante e animali. La sua metodologia non si limitava a una mera osservazione casuale, bensì era intrisa di un’analisi sistematica e metodica. In questo contesto, elaborò una delle prime forme di tassonomia, una teoria che disciplina le regole di classificazione degli esseri viventi, basandosi sostanzialmente sulle loro strutture anatomica e fisiologica. Tale approccio permetteva una categorizzazione più organizzata e razionale degli esseri viventi, delineando chiaramente le varie specie e le loro caratteristiche distintive.
Fissità delle specie
Una delle teorie centrali che permeavano gli studi aristotelici sulle scienze naturali era quella della fissità delle specie. Aristotele sosteneva fermamente che le specie erano fisse e immutabili, negando quindi l’idea di un’evoluzione o di una trasformazione progressiva delle specie nel corso del tempo.
Botanica
Parallelamente agli studi sulla fauna, il Liceo dedicava una significativa attenzione anche alla flora, ovvero al mondo delle piante. Sebbene i dettagli delle indagini botaniche di Aristotele siano meno documentati rispetto ad altre aree, è probabile che il suo approccio alla botanica fosse tanto metodico quanto quello applicato allo studio degli animali, con una categorizzazione delle piante basata su criteri morfologici e forse funzionali, conducendo a una comprensione più profonda del mondo vegetale.
Meteorologia
Trasponendo il suo interesse verso l’ambito della meteorologia, Aristotele cercava di comprendere i fenomeni atmosferici attraverso l’osservazione e l’analisi. Anche se i metodi e le teorie meteorologiche dell’epoca erano evidentemente meno avanzate rispetto ai moderni standard scientifici, le indagini di Aristotele in questo campo rappresentavano un tentativo pionieristico di razionalizzare e spiegare i processi naturali che governavano il clima e il tempo.