Comunicare: cosa, perché e come

Comunicazione empatica, non ostile e non violenta

Potremmo aver comunicato in modo efficace e ottenuto ciò che volevamo raggiungere eppure il destinatario potrebbe sentirsi frustrato e amareggiato. Cosa avremmo ottenuto? Sicuramente avremmo soddisfatto un nostro bisogno immediato, ma altrettanto sicuramente avremmo distrutto un ponte tra noi e gli altri, rendendo le relazioni più fragili, gli atteggiamenti più ostili e i risultati futuri più incerti.

Per questo è fondamentale comunicare in modo empatico, non ostile e non violento. 

Comunicare in modo non violento ed empatico

Differenza tra comunicazione empatica, non ostile e non violenta

La comunicazione empatica è un modo di comunicare in cui una persona cerca di comprendere e condividere i sentimenti dell’altra persona. Questo richiede l’ascolto attivo, l’attenzione al linguaggio non verbale e la capacità di mettersi nei panni dell’altra persona. La comunicazione empatica cerca di creare un legame emotivo e di costruire relazioni basate sulla comprensione reciproca.

La comunicazione non ostile, invece, si riferisce a una comunicazione che non è aggressiva, ostile o offensiva. Questo tipo di comunicazione ha come obiettivo quello di evitare conflitti e di mantenere un tono calmo e pacato, anche quando ci si trova in disaccordo con l’altra persona.

La comunicazione non violenta (CNV), infine, è un approccio alla comunicazione che si basa sulla comprensione, sulla compassione e sulla cooperazione. La comunicazione non violenta va oltre il semplice evitare i conflitti, cercando di creare un dialogo costruttivo e di risolvere i conflitti in modo pacifico, cercando di soddisfare i bisogni di tutte le persone coinvolte. La CNV cerca di creare un dialogo costruttivo e utilizza una comunicazione che si concentra sulla descrizione oggettiva dei fatti, sulla condivisione dei sentimenti, sul riconoscimento dei bisogni delle persone coinvolte e sulla proposta di soluzioni che tengano conto di tutti i bisogni coinvolti.

Comunicare in modo empatico

La comunicazione empatica è una forma di comunicare che mira a creare un legame emotivo con l’interlocutore, mostrando una vera comprensione e rispetto per le sue emozioni e le sue esperienze. Comunicare in modo empatico richiede ascolto attivo, comprensione, empatia, rispetto, autenticità e focalizzazione sull’altro.

La comunicazione empatica può essere imparata e che per riuscire naturale deve essere praticata. Per comunicare in modo empatico possiamo seguire questi punti:

  • Ascolto attivo: l’ascolto attivo consiste nel porre attenzione a ciò che dice l’interlocutore, mostrando interesse per ciò che sta esprimendo e ponendo domande per chiarire eventuali dubbi.
  • Mostrare comprensione: è importante far capire al nostro interlocutore che comprendiamo le sue emozioni e le sue esperienze. Possiamo farlo utilizzando frasi come “Capisco che ti senti così” o “Posso immaginare quanto sia difficile per te”.
  • Esprimere empatia: l’empatia è la capacità di mettersi nei panni dell’altro e comprendere il suo punto di vista. Esprimere empatia significa mostrare che comprendiamo il punto di vista dell’altro, anche se non lo condividiamo.
  • Evitare di giudicare: giudicare l’altro o la sua situazione può creare barriere e ostacolare la comunicazione empatica. È importante evitare di giudicare e mostrare rispetto per le opinioni e le esperienze dell’altro.
  • Essere autentici: la comunicazione empatica richiede autenticità. È importante esprimere i propri sentimenti e le proprie esperienze in modo sincero, in modo che l’interlocutore possa percepire la nostra autenticità. Non dobbiamo fingere cose che non sentiamo per attirare simpatie.
  • Essere rispettosi: la comunicazione empatica richiede rispetto per l’altro. È importante rispettare le emozioni e le esperienze dell’altro, senza minimizzarle o sminuirle.
  • Rimanere focalizzati sull’altro: durante la comunicazione empatica, è importante rimanere focalizzati sull’altro e sulla sua esperienza. Evitare di divagare o di portare l’attenzione su se stessi, in modo da mantenere il focus sull’altro.

Comunicare in modo non ostile

La comunicazione non ostile richiede di ascoltare attentamente, utilizzare un linguaggio chiaro e rispettoso, evitare di giudicare e di essere critici, e cercare di trovare un terreno comune con l’interlocutore. L’obiettivo è quello di evitare i conflitti.

La comunicazione non ostile è una tecnica che dovrebbe essere insegnata a scuola come la grammatica. Comunicare in modo non ostile permette di creare un clima sereno, con gli amici, a scuola, sul posto di lavoro ecc…

Come comunicare in modo non ostile? Seguendo questi punti:

  • Dobbiamo essere consapevoli della nostra comunicazione non verbale. Il linguaggio del corpo e il tono della voce influiscono sulla percezione dell’interlocutore sulla nostra comunicazione. Dobbiamo cercare di mantenere un tono calmo e rilassato, utilizzare un linguaggio del corpo aperto e mantenere il più possibile il contatto visivo.
  • Ascoltare in modo attivo. Quando conversiamo con qualcuno, ascoltiamo con attenzione ciò che stanno dicendo e cerchiamo di capire il loro punto di vista. È importante rispondere solo dopo aver ascoltato tutto ciò che l’interlocutore ha da dire.
  • Evitare le generalizzazioni e le etichette. Bisogna utilizzare un linguaggio chiaro e preciso per esprimere le nostre idee, evitando di utilizzare generalizzazioni ed etichette che possono essere percepite come offensive.
  • Fare domande aperte. Le domande aperte incoraggiano la conversazione e dimostrano che siamo interessati all’opinione dell’interlocutore. Inoltre, le domande aperte possono aiutare a chiarire ciò che l’interlocutore sta cercando di comunicare.
  • Cercare di trovare punti di incontro. Non sempre è facile, ma bisogna cercare di trovare un terreno comune con l’interlocutore e concentrarci sugli aspetti su cui siamo d’accordo, piuttosto che sulle differenze.
  • Evitare di criticare o giudicare l’interlocutore, poiché questo può creare ostilità e impedire una comunicazione aperta e onesta.
  • Riconoscere i sentimenti dell’interlocutore. Tutti abbiamo sentimenti ed emozioni. Bisogna cercare di comprendere i sentimenti dell’interlocutore e rispondere con empatia, ad esempio utilizzando frasi come “Mi dispiace che tu ti senta così” o “Posso capire come ti senti”.

Comunicazione non violenta

Comunicare in modo non violento

La comunicazione non violenta è un metodo di comunicazione che mira a risolvere i conflitti e a costruire relazioni sane e positive attraverso l’espressione dei propri bisogni, sentimenti e pensieri in modo rispettoso e senza utilizzare violenza fisica o verbale.

La comunicazione non violenta è una pratica che può essere applicata in tutte le relazioni e in tutte le situazioni, non solo in contesto scolastico, ma anche nella vita quotidiana e in ambito sociale e globale. Insegnare a comunicare in modo non violento a scuola può aiutare a creare un ambiente di apprendimento più positivo e pacifico, e preparare gli studenti ad essere cittadini più consapevoli e responsabili nella loro vita futura.

La comunicazione non violenta è stata sviluppata da Marshall Rosenberg e si basa su alcuni punti fondamentali:

  • Tutti gli esseri umani hanno bisogni fondamentali e universali, come l’amore, la sicurezza, la dignità, la collaborazione, l’autodeterminazione e la soddisfazione.
  • I comportamenti violenti, come la violenza verbale o fisica, sono causati dalla frustrazione dei bisogni fondamentali.
  • La comunicazione non violenta implica l’espressione dei propri bisogni, sentimenti e pensieri in modo chiaro e rispettoso, senza giudicare o accusare l’altra persona.

La comprensione profonda dei bisogni dell’altra persona è essenziale per la risoluzione dei conflitti e la costruzione di relazioni sane. Pertanto, la pratica della comunicazione non violenta richiede una maggiore consapevolezza di se stessi e dei propri bisogni e sentimenti, nonché una maggiore abilità nell’esprimere questi bisogni in modo efficace.

Per comunicare in modo non violento possiamo seguire questi punti:

  • Esprimere  i nostri bisogni in modo chiaro e diretto, invece di accusare o criticare l’altra persona. Ad esempio, possiamo dire “Ho bisogno di più tempo per completare questo progetto” o “Ho bisogno di sentirmi ascoltato/a in questa conversazione”.
  • Ascoltare in modo attivo l’altra persona e cercare di capire i suoi bisogni e sentimenti. Chiedere di spiegare il proprio punto di vista e dimostrare che li stiamo ascoltando, attraverso parole e azioni.
  • Riconoscere e validare i sentimenti dell’altra persona. Questo può essere fatto dicendo cose come “Capisco che tu ti senta arrabbiato/a per questo” o “Posso vedere che questa situazione ti sta causando molta tristezza”.
  • Mantenere il controllo delle nostre emozioni ed evitare di reagire in modo aggressivo o offensivo. Prendiamoci del tempo per calmarci se necessario.

Oltre ai punti precedenti, per comunicare in modo non violento ed efficace possiamo, inoltre:

  • Cooperare per trovare una soluzione che soddisfi i bisogni di entrambe le parti coinvolte nel conflitto.
  • Cercare soluzioni creative e originali che soddisfino i bisogni di entrambe le parti e che sia accettabile per tutti. 

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