L’interazione durante il debate
Il debate aiuta a sviluppare l’ascolto attivo. Nell’ascolto attivo si presta attenzione consapevole e senza giudizio alla persona che parla, cercando di comprendere i loro pensieri, sentimenti e bisogni. L’ascolto attivo implica anche dare un feedback adeguato e fare domande appropriate per chiarire la comprensione.
Il debate non è una gara di monologhi, per questo è fondamentale ascoltare le tesi degli avversari e confutarle, metterle in discussione e incrinare l’impianto argomentativo.
Un argomento non confutato è un argomento che passa, per quanto possa essere debole e mal argomentato.
Oltre ai singoli interventi degli oratori, durante il debate è possibile fare domande che hanno come finalità sia il chiarire che, ovviamente, il confutare. Una domanda giusta al momento opportuno può essere un colpo molto forte.
POIs
Nel debate le domande vengono chiamate POIs (Points of informations) e sono domande brevi che si possono porre nei minuti non protetti dei discorsi dei vari debater, cioè dopo il primo minuto e prima dell’ultimo. Durante l’arringa, invece, non possono essere poste domande.
La procedura è la seguente:
– Il debater richiede la parola alzandosi;
– Chi sta parlando è libero di accettare o meno la domanda;
– La domanda non deve durare più di 15 secondi;
– I POIs devono essere intesi come il primo passo della confutazione;
– I POIs devono porre in evidenza una debolezza della squadra avversaria;
– Se una domanda è rifiutata bisogna aspettare 15 secondi prima di farne un’altra.
A parte durante l’arringa finale, durante gli interventi degli altri speaker è fondamentale fare delle domande ed è doveroso accettare di rispondere almeno a una domanda.