La conoscenza per Democrito
Democrito è convinto che il filosofo debba andare oltre l’apparenza e arrivare alla verità delle cose, perché la verità è in profondità.
Per Democrito la conoscenza parte dalla percezione delle cose attraverso i sensi, si sviluppa attraverso l’analisi fatta dall’intelletto e dalla logica e arriva ad una elaborazione che spiega quello che i sensi mostrano. Quindi abbiamo: esperienza dei sensi, analisi dell’intelletto ed elaborazione della teoria. Pertanto, i sensi rimangono alla superficie delle cose mentre l’intelletto riesce ad arrivare alla verità del mondo. La conoscenza avviene attraverso un metodo induttivo, cioè va dal particolare (la cosa) al generale (la teoria).
Come avvengono le sensazioni?
Le sensazioni/percezioni non vengono da un contatto tra l’anima e le cose ma dal fatto che atomi piccolissimi si staccano dagli oggetti da cui provengono e portano con sé un’immagine dell’oggetto. Questi atomi entrano in contatto con i nostri sensi, entrando nel corpo fino ad arrivare all’anima. Gli organi di senso sono solo dei canali di comunicazione, sono come delle porte. La sensibilità è considerata passiva, cioè subisce l’arrivo di questi atomi senza cambiarli. Quando arrivano all’anima gli atomi stampano nella mente questa immagine. La mente umana è una tabula rasa, cioè una tavola vuota.