Il dialogo socratico
L’interrogazione socratica è eidetica, ironica, elenchetica e maieutica:
– eidos (essenza) → viene da eidonai, che vuol dire «apparire», ma nella forma eidon vuol dire «vedere, sperimentare provare», mentre nella forma oida vuol dire «conosco, so». Quindi la conoscenza per Socrate ha a che fare con la visione;
– eironeia → ironia vuol dire «dissimulazione, finzione, mascheramento». Nella sua interrogazione Socrate fa finta di non sapere e di elogiare quello che gli altri dicono;
– elencho → vuol dire «mettere alla prova o confutare». Nella sua interrogazione, Socrate confuta le idee dell’interrogato, cioè mostra che le sue idee sono false.
– maiuomai → vuol dire «faccio partorire, esercito la techné dell’allevatrice». Con la sua interrogazione Socrate vuole aiutare a far partorire dei ragionamenti.
L’interrogazione è sempre a due: l’interrogato e l’interrogante. Socrate si rivolge sempre ad una persona in particolare.
Socrate nel parlare mostra una grande abilità e per questo dicono che assomiglia alla torpedine di mare che dà una scossa elettrica.
In alcune riflessioni di Alcibiade, Socrate si dice che assomigli a un sileno (divinità dei boschi), in particolare quei sileni rappresentati nell’argilla. Tali sileni presentano delle aperture, si possono aprire, ma all’interno sono vuoti e «allora tu potresti osservare all’interno di queste statuine delle vere e proprie immagini di dèi».
Socrate si dice che assomigli a Marsia il quale con il suo flauto incantava i viandanti. Socrate adotta un linguaggio semplice, eppure con tali semplici parole «tu vedi in trasparenza divine immagini di virtù».
Le parole di Socrate vengono viste come il morso della vipera: chi viene morso da una vipera può intendersi solo con chi ha provato una simile esperienza. Si può essere morsi e feriti dai ragionamenti filosofici e non ci si può liberare.
Socrate cerca di ristabilire una verità oggettiva, parlando della natura e dell’insegnamento della virtù. Socrate avverte di non trarre semplici conclusioni perché presenterebbero errori.