Dopo la Grande guerra: la nascita della Turchia
In Turchia dopo la guerra si diffonde il nazionalismo. Il movimento nazionalista viene guidato da Mustafà Kemal che vuole costruire uno Stato turco repubblicano.
Kemal, che in seguito verrà chiamato Ataturk («padre dei turchi») propone una lotta per l’indipendenza che è anche una lotta per la democrazia.
Ataturk nel 1920 convoca un’Assemblea nazionale e dichiara decaduto il sultano, la fine dell’Impero Ottomano e la nascita della Repubblica di Turchia, trasferendo la capitale da Istanbul ad Ankara.
Nel 1935 le donne ottengono il diritto di voto.
La fine del sultanato e il rapporto l’Islam
La vita politica e amministrativa viene laicizzata: viene eliminato il diritto religioso islamico dal sistema giuridico e dall’istruzione scolastica. Vengono abolite le scuole coraniche, i tribunali religiosi e la poligamia.
La fine del sultanato apre nuovi interrogativi nel mondo islamico.
Le città sante della Mecca e di Medina passano sotto la sovranità della dinastia dei Saud.
Ataturk utilizza l’esercito a difesa dell-ordine che ha costituito.
Va ricordato che in Medioriente l’esercito in generale svolge un ruolo diverso svolto in Europa, dove invece rappresenta le forse della reazione. Gli eserciti mediorientali rappresentano le forze della modernizzazione e del progresso. Spesso si tratta di élite che studiano all’estero dove apprendono dottrine moderne che cercano di applicare in patria, come Nasser in Egitto.