La Turchia di Erdogan
Recep Tayyip Erdoğan diventa premier nel 2003. Fino al 2009 Erdogan si concentra sulla crescita economica del Paese
In politica estera segue i consigli di Ahmet Davutoglu, professore di scienze politiche e ministro degli esteri. L’idea di Davutoglu è quella della “politica zero problemi” con i paesi confinanti. Davutoglu vuole sfruttare la pacificazione dell’area per ottenere una posizione di egemonia.
L’idea di espandere l’influenza turca sulle zone che una volta appartenevano all’Impero ottomano è chiamata “neo-ottomanesimo“.
I problemi con i paesi vicini, però, aumentano e Erdogan decide di intervenire: appoggia le rivolte arabe, sostiene i rivoltosi in Siria e cerca di avvicinarsi al mondo arabo, allontanandosi dalla storica alleanza con Israele. L’allontanamento da Israele serve per porsi come interlocutore con gli arabi, per questo sposa la causa palestinese.
La svolta presidenzialista
Una rivolta di alcuni ambientalisti, nel maggio-giugno 2011, viene repressa duramente e questo indebolisce l’immagine di Erdogan all’estero.
Alla fine del 2013 alcune indagini su ambienti vicino al governo mostrano che Erdogan avesse ricevuto diversi favori economici da imprenditori. Erdogan accusa Fethullah Gulen, che fugge negli USA.
Fethullah Gulen è un religioso ex alleato che aveva legittimato sul piano culturale la politica di Erdogan.
La popolarità di Erdogan però non cala e Erdogan riesce a diventare presidente della repubblica, ottenendo maggiori poteri. Erdogan vorrebbe modificare la costituzione ma non ha la maggioranza assoluta in Parlamento, nonostante abbia abbandonato il ruolo di super partes e faccia campagna attiva per il suo partito.
In seguito ai primi attacchi dell’ISIS, Erdogan ne approfitta per bombardare alcune basi ma colpisce soprattutto i curdi, una minoranza che combatte l’ISIS e che vorrebbe uno stato autonomo. Erdogan, in questo modo, punta sul nazionalismo turco.
Alle nuove elezioni, il 1° novembre 2014, la strategia della tensione porta Erdogan ad avere la maggioranza in Parlamento. Dopodiché riforma la costituzione con l’appoggio dei nazionalisti e nel 2017 questa riforma costituzionale passa con un referendum.
Gli sviluppi recenti
La Turchia abbatte un aereo russo e questo aumenta la tensione con la Russia, che impone sanzioni pesanti alla Turchia.
Nel frattempo la crisi siriana porta molti rifugiati in Turchia ed Erdogan. La Turchia è uno dei paesi che ospita più rifugiati di guerra. Erdogan ha deciso di chiedere dei finanziamenti alla Unione Europea che concede 3 miliardi di euro in cambio della difesa dei confini.
Il controllo sulla stampa si fa più forte e alcuni giornalisti scompaiono in circostanze misteriose.