Le Olimpiadi durante la Guerra fredda
Negli stessi anni in cui le dittature fasciste d’Europa utilizzano lo sport come strumento per infondere l’ideologia nazionalista, il Partito comunista dell’URSS sfrutta il potere di integrazione, anche forzata, esercitato dallo sport e dalla attività agonistica come collante dell’Unione Sovietica. La Russia decide di sviluppare, parallelamente alle Olimpiadi, degli eventi sportivi propri con finalità propagandistiche.
Dalle Olimpiadi di Helsinki del 1952, anno in cui l’URSS si è presentata per la prima volta, alle Olimpiadi di Seul del 1988, prima della caduta del muro di Berlino, il confronto tra URSS e
USA è stato molto acceso. L’URSS ha vinto la gran arte delle sfide, la strategia adottata è stata quella del dilettantismo di stato, offrendo assistenza e denaro agli atleti più meritevoli senza infrangere le regole del CIO contro il professionismo.
Tra gli episodi più celebri dello scontro tra i due blocchi durante le Olimpiadi si ricordano i boicottaggi, in particolare:
- Le Olimpiadi di Mosca – 1980
- Le Olimpiadi di Los Angeles – 1984