Le neuroscienze affettive: Panksepp e l’archeologia della mente

I sistemi emotivi: la COLLERA

Bambino - Rabbia

La collera (anger) è uno stato primitivo del sistema nervoso e il suo studio richiede, pertanto, un chiarimento attraverso i suoi processi neuroevolutivi. Una prima distinzione posta da Panksepp è tra collera e aggressione: infatti i due termini non sono coincidenti, benché spesso l’aggressione abbia come motivazione la collera. Panksepp fa proprie le parole di J. R. Averill, che in un suo saggio definisce la collera come «uno stato emotivo che implica sia l’attribuire una colpa per un qualche torto percepito sia un impulso a correggere il torto o a prevenirne la ripetizione». Nello stesso saggio l’aggressione viene definita come «tentativo di costringere un altro a intraprendere, o ad astenersi da qualche azione, contro la sua volontà e non per il suo bene» (J. R. Averill, 2010, pp. 1-25). La collera non è semplicemente un comportamento altamente irritato: per sottolineare questa distinzione Panksepp preferisce parlare di collera e non di rabbia per evitare di generare confusione. L’obiettivo principale della collera non è punire ma «allineare gli altri, rapidamente, ai propri desideri impliciti» e Panksepp sottolinea anche come debba essere distinta dall’odio e dalla vendetta, che sono processi terziari (J. Panksepp, L. Biven, 2012, p. 161).

Dal punto di vista neuroanatomico, i circuiti della collera coinvolgono l’area mediale dell’amigdala, attraversano diverse zone dell’ipotalamo e scendono verso la zona periacqueduttale del mesencefalo (PAG); il PAG è fondamentale nella generazione di questa emozione, mentre l’amigdala gioca un ruolo importante nello stabilire delle connessioni cognitive che la provocano.
Dal punto di vista neurochimico, le sostanze che possono promuovere la collera in presenza di altri stimoli sono il testosterone, la sostanza P, la norepinefrina (NE), il glutammato, l’acetilcolina e l’ossido nitrico sintetasi. Il legame con il testosterone, e il fatto che questo sia presente in misura maggiore nei soggetti maschili, sembrerebbe spiegare anche perché i soggetti femminili siano generalmente meno inclini all’aggressione. Sostanze bloccanti, invece, sono il propanololo (che blocca i recettori beta-NE), la serotonina e l’acido gamma-amminobutirrico (GABA); questi ultimi però non sono bloccanti specifici e tendono, in generale, a ridurre tutte le forme di attivazione emotiva.

A differenza del sistema della ricerca, la collera produce un’emozione negativa: numerosi esperimenti mostrano che gli animali che vengono stimolati elettricamente nell’area della collera rifuggono tale stimolazione. Eppure ciò non toglie che la collera può avere delle sfumature positive, come nella difesa, ad esempio, o giocare un ruolo importante nella diminuzione del dolore psicologico provocato dall’abbandono. Panksepp afferma che tale sistema così delineato non è, come si potrebbe comunemente pensare, il sistema più attivo in un conflitto strategico come la guerra. In questo tipo di conflitti, infatti, più che la collera si vedono in gioco impulsi come quello del dominio e dell’avidità, che sono di ordine superiore. Ciò lascia pensare che, in un conflitto come quello bellico, il sistema emotivo maggiormente coinvolto sia quello della ricerca.
La collera non sembra neppure coinvolta nell’aggressione predatoria che vede l’attivazione, ancora una volta, del sistema della ricerca, il quale è in grado di mettere in campo dei comportamenti ponderati per colpire e catturare le prede. Generalmente con il sistema della collera si ottengono altri tipi di comportamenti, più impulsivi. Ciò è visibile anche con la stimolazione farmacologica: psicostimolanti come le anfetamine attivano il sistema della collera ma non aumentano l’incisione nell’aggressione predatoria; al contrario un basso dosaggio di oppioidi inibisce la collera ma non la ricerca.
Panksepp studia anche un altro fenomeno che sembra legato alla collera: l’infanticidio. Il fenomeno non è raro in natura e dallo studio effettuato su alcune specie animali sembrerebbe, anche in questo caso, legato al sistema della ricerca e a quello del desiderio sessuale: l’uccisione della prole sarebbe legata alla necessità, in un rapporto di dominanza, di ripristinare il ciclo sessuale che è normalmente interrotto nel periodo di allattamento. Ciò spiegherebbe anche perché la maggioranza degli autori siano i soggetti maschili.
Il comportamento legato alla dominanza sociale, sentimento di livello superiore, è sicuramente complesso. Di tale impulso si può affermare che in molti casi tende all’aggressione, inoltre avviene maggiormente tra i soggetti maschili, è alimentato dal testosterone e si serve anche del sistema della collera. La dominanza sociale, però, non può essere ricondotta interamente a tale sistema, ma vedrebbe l’interazione anche dei sistemi della ricerca, della paura e del gioco.


Bibliografia:

  • Averill J. R. 2010, Ten questions about anger that you may never have thought to ask, in Pahlavan F., Multiple Facets of Anger: Getting Mad or Restoring Justice?, New York, Nova Science, pp. 1-25.
  • Panksepp J., 1998, Affective Neuroscience: The Foundations of Human and Animal Emotions, Oxford University Press.
  • Panksepp J., Biven L., 2012, The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions, New York, W.W. Norton & Company (tr. it. Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane, Milano, Cortina, 2014).

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mario ambrosioni
mario ambrosioni
2 anni fa

Grazie!