Le omologie
La scoperta originale da cui parte Panksepp è che esistono delle funzioni sottocorticali del cervello che mediano le esperienze affettive e che tali funzioni sono condivise da tutti i mammiferi. Nei sistemi sottocorticali, difatti, è stato possibile generare risposte emotive non condizionate, sia negli animali che negli esseri umani, attraverso stimolazioni elettriche (ESB). Le stimolazioni elettriche, così come le stimolazioni chimiche (CBS), danno origine a determinati stati affettivi, pur non veicolando alcuna informazione bensì, come nel caso della stimolazione elettrica, semplice energia. Con queste stimolazioni, Panksepp identifica dei circuiti neurali che indica con l’espressione «sistemi operativi emotivi», per designare il complesso delle reti neurali che generano tendenze psicocomportamentali innate (J. Panksepp, 1998, p. 27). Tali sistemi operativi sono generati a livello sottocorticale e sono, come scopre Panksepp, omologhi in tutti i mammiferi. «Omologia» è un termine usato in anatomia per indicare la «relazione genetica di strutture del corpo»: braccia umane e ali di pipistrello sono omologhe perché entrambe si generano dalla stessa informazione genetica (Ivi, p. 17).
L’omologia non è quindi un’analogia, termine con cui si intende la relazione che intercorre tra strutture funzionalmente simili di corpi diversi che sono generate, però, da informazioni genetiche diverse, come le ali di pipistrello e quelle delle api. Le analogie sono degli «adattamenti funzionali» e le somiglianze analoghe sono solo «somiglianze funzionali superficiali» che, pertanto, possono essere ingannevoli mentre le omologie sono «affinità strutturali profonde» e provengono da eredità strutturali (T. Pievani, 2012, p. 84). L’esistenza di queste omologie è ciò che ci permette di affermare che tutti i mammiferi condividono i diversi sistemi e che la natura intrinseca di questi si è conservata nel corso dell’evoluzione dei mammiferi stessi. Tali risposte emotive, originate da questi sistemi, sono, in virtù di tali omologie, simili in tutti i vertebrati. Queste osservazioni, comprovate da studi empirici, suggeriscono a Panksepp che i meccanismi delle esperienze affettive e dei comportamenti emotivi non solo siano intimamente intrecciati ma che si originino in quelle aree del cervello che sono comparativamente più antiche e meno vulnerabili al danneggiamento: mesencefalo, talamo, ipotalamo e sistema limbico.
Bibliografia:
- Panksepp J., 1998, Affective Neuroscience: The Foundations of Human and Animal Emotions, Oxford University Press.
- Panksepp J., Biven L., 2012, The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions, New York, W.W. Norton & Company (tr. it. Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane, Milano, Cortina, 2014).
- Pievani T., 2012, Introduzione a Darwin, Roma-Bari, Laterza.
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