Pitagora

Pitagora di SamoPitagora nasce a Samo, in Asia minore, ma passa molto tempo a Crotone. La sua fioritura (in greco: acmé) è collocata attorno il 540 a. C. (60° olimpiade) e dovrebbe essere nato verso il 580 a. C.
La figura di Pitagora è legata a molte leggende che descrivono il filosofo quasi come uno sciamano, un uomo-medico con una grande sapienza. Alcuni dicono che è capace di abitare sotterranea per un po’ di tempo e poi ritornare senza avere danni. Altri dicono che una volta è riuscito ad apparire nello stesso giorno in due luoghi diversi (Crotone e Metaponto). Altri ancora affermano che è in grado di uccidere un serpente velenoso con un morso e che è l’unico che può avvicinare e accarezzare l’aquila bianca. Apollonio ci dice che Pitagora si dedica alle scienze ma anche alle arti magiche. Alcune delle sue teorie, inoltre, sono state poi sviluppate nel pensiero religioso.

Sembra che Pitagora non abbia scritto nulla. A causa dell’assenza di opere scritte da lui e dall’influenza dei suoi discepoli, è molto difficile distinguere il pensiero di Pitagora da quello dei pitagorici, cioè dai pensatori che sono suoi discepoli. Aristotele, ad esempio, parla di “teorie pitagoriche” e non cita esplicitamente Pitagora.

Pitagora è una figura di enorme interesse per la filosofia ma, al tempo stesso, molto complicata da definire. Egli è il primo a utilizzare il termine filosofo. La filosofia, per Pitagora, è la scienza della verità che sta negli enti. Gli enti sono gli esistenti, cioè i dati e gli oggetti. L’essere proprio degli enti è ciò che non cambia nel loro essere, ciò che non muta. Ciò che non è soggetto a mutamenti è la verità degli enti.

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