La Riforma protestante

Martin Lutero

Martin Lutero nasce a Eisleben, nella Turingia il del 10 novembre 1483. Diventa studente nella facoltà delle arti, all’Università di Erfurt e successivamente si iscrive nella facoltà di diritto.

Martin Lutero

Lutero vive un forte turbamento e inquietudine. La leggenda dice che un giorno del 1505 viene sorpreso da un temporale e fa voto di diventare monaco. Lutero diventa frate agostiniano nel 1506 e si trasferisce a Wittenberg.
Fa un viaggio a Roma, nel 1510, e si dice che rimanga colpito dallo sfarzo della città.

Nel 1517 il papa Leone X (de’ Medici) proclama una vendita straordinaria delle indulgenze per la costruzione della basilica di San Pietro a Roma.
Il 31 ottobre Lutero pubblica 95 tesi contro le indulgenze.

 

Le tesi di Lutero

Le tesi di Martin Lutero

Lutero nelle 95 tesi sostiene che:

la Chiesa non può condizionare le decisioni di Dio

solo Dio può perdonare i peccati

indulgenze sono inutili

Lutero ha una visione pessimistica dell’uomo. Lutero crede che la natura umana sia irrimediabilmente contagiata dal peccato originale, pertanto gli uomini possono solo abbandonarsi alla misericordia divina.

Le azioni non salvano l’uomo, quello che salva è la fede. Si parla per questo di giustificazione per fede. Le opere buone rappresentano il frutto e il segno della salvezza, non la causa (un albero buono dà frutti buoni, un uomo con fede compie opere buone).

Lutero nega la funzione mediatrice del sacerdozio e dei sacramenti istituiti dalla Chiesa. Lutero, inoltre, nega il valore della tradizione cristiana ufficiale e sottolinea la necessità di rapportarsi direttamente al Vangelo.

 

Il servo arbitrio

Lutero scrive l’opera De servo arbitrio in cui sostiene che il libero arbitrio non esiste, perché viene negato dalla prescienza e dalla onnipotenza di Dio. Per «prescienza» si intende quella concezione per cui Dio conosce già ciò che accadrà.

Alcuni teologi sostengono che in questo modo Dio sarebbe autore del male ma Lutero risponde che Dio non è tenuto ad alcuna regola e che Dio non deve volere qualcosa perché è giusto ma che proprio il fatto che qualcosa sia voluta da Dio questo rende quel qualcosa giusto.

L’unica libertà dell’uomo è l’asservimento a Dio.

 

I 5 «sola» della riforma

La riforma luterana si può descrivere con i 5 “sola”:

Sola Scriptura (con la sola Bibbia) → l’insegnamento divino è espresso chiaramente nella Bibbia, quindi basta leggerla per comprenderlo, non serve l’interpretazione della Chiesa. L’insegnamento diretto di Cristo e degli apostoli attraverso le scritture è l’unico valido;

Sola Fide (con la sola fede) → le nostre opere non ci aiutano a raggiungere la salvezza, solo la fede in Dio ci salva;

Sola Gratia (con la sola grazia) → la salvezza viene solo dalla Grazia di Dio;

Solus Christus (soltanto Cristo) → Cristo è l’unico mediatore: la Chiesa, i Santi e la Madonna non possono intercedere per noi;

Soli Deo Gloria (per la gloria di Dio solo) → tutto ciò che abbiamo lo dobbiamo a Dio.

Fede e grazia

La frase di Paolo di Tarso «il giusto vivrà per la sua fede» per Lutero significa che Dio ci giustifica e ci salva con la sua grazia.

Per l’uomo si tratta di giustizia passiva: l’uomo che ha fede è l’uomo che è stato giustificato/salvato, al quale sono stati rimessi i peccati e che, quindi, è sicuro della salvezza.

La fede è la fiducia nella giustificazione da parte di Dio.

La fede non si può giustificare con la ragione.

Grazia

I sacramenti

Per Lutero il rapporto del fedele con Dio è un rapporto diretto, quindi tutti i credenti sono sacerdoti perché sono battezzati (sacerdozio universale).

Intendiamo con «sacramento» un segno sensibile (che si può vedere/sentire) della Grazia di Dio. I sacramenti tradizionali sono sette: eucarestia, battesimo, confessione, matrimonio, cresima, ordine, estrema unzione.

Per Lutero i sacramenti sono solo due: battesimo ed eucarestia. Infatti, secondo Lutero, solo questi due sono basati sulle Scritture.

L’eucarestia per i cattolici viene intesa come transustanziazione: l’ostia diventa realmente corpo di Cristo. Con Lutero si parla di consustanziazione: nell’ostia c’è anche la presenza di Cristo.

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