La condanna di Lutero
Nel 1520 il papa Leone X condanna le tesi di Lutero con la bolla Exsurge Domine. Lutero ha 60 giorni per abiurare (ritrattare) e bruciare i propri libri.
Lutero brucia in piazza la bolla papale e si mette sotto la protezione del principe di Sassonia, Federico il Savio.
Lutero si rivolge al nuovo imperatore Carlo V. L’imperatore nel 1521 convoca una Dieta imperiale a Worms. Alla Dieta, Lutero si rifiuta di abiurare.
L’imperatore lo condanna come nemico pubblico.
Federico il Savio lo nasconde in un castello.
La difesa di Martin Lutero
Lutero alla Dieta di Worms chiude il suo discorso in questo modo:
«Finché non mi convincerà di essere in errore la testimonianza della Scrittura o la forza trasparente del ragionamento io mi atterrò a quei passi della Scrittura a cui ho fatto appello.
La mia coscienza è prigioniera della parola di Dio e io non posso, né voglio ritrattare alcunché.
Agire contro la propria coscienza non è né prudente, né lecito. Qui sto fermo. Non posso fare altro.»
Dio mi aiuti. Amen
L’uso della stampa
La riforma religiosa usa la stampa per diffondere le proprie tesi.
In questo periodo:
– Viene pubblicata la Bibbia in tedesco
– Vengono pubblicati scritti polemici
– Vengono stampati numerosi opuscoli con immagini provocatorie (soprattutto caricature)
Come conseguenza positiva c’è una importante lotta contro l’analfabetismo.
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La rivolta dei cavalieri
La Chiesa tedesca è la più ricca della cristianità: ha quasi un terzo della proprietà fondiaria e per questo i nobili hanno sempre cercato le cariche più alte.
I cavalieri, che appartengono alla piccola nobiltà, ispirati dalla riforma di Lutero si rivoltano nel 1522-1523.
Si scatena una vera e propria guerra civile ma questa rivolta viene condannata da Lutero e viene repressa nel sangue.
La rivolta dei contadini
Anche i contadini si ribellano tra il 1524 e il 1525. Infatti le condizioni di vita dei contadini erano peggiorate nel tempo e, anche loro ispirato dalla Riforma, si ribellano.
Si rivoltano soprattutto i contadini della Germania centro-meridionale. Le richieste dei contadini non erano rivoluzionarie. I contadini chiedono, ad esempio, l’abolizione della servitù personale.
Lutero condanna le rivendicazioni e afferma che il Vangelo esclude ogni violenza e ribellione. Per questo solo Dio può punire l’ingiustizia e i contadini devono obbedire.
Thomas Müntzer guida la rivolta dei contadini.
Nel 1525 i principi tedeschi massacrano i contadini a Frankenhausen. Vengono uccisi più di 100.000 contadini.
I 12 articoli dei contadini
Le rivendicazioni dei contadini erano raccolte in 12 articoli:
1. le comunità eleggono i propri parroci
2. riduzione della decima per il parroco al suo solo sostentamento, il resto ai poveri
3. liberazione dalla servitù della gleba
4 restituzione delle terre comuni, dei corsi d’acqua e dei boschi alle comunità;
5 ripristino della libertà di caccia
6. diminuzione delle corvées
7. servizi al signore locale in libertà e dietro pagamento di denaro
8. revisione dei canoni (retribuzione e affitto)
9. revisione delle pene secondo il diritto tradizionale scritto, invece dell’arbitrio del signore locale
10. riappropriazione dei pascoli e dei campi di uso comune da parte delle comunità
11. eliminazione del “mortuario” (diritto del signore feudale di appropriarsi delle proprietà alla morte del capofamiglia)
12. revisione dei 12 articoli sulla base della parola di Dio ed invalidazione di quelli che sono illegittimi secondo la Scrittura
Le parole di Thomas Muntzer
Di Thomas Muntzer che guidava la rivolta dei contadini ricordiamo le parole:
«Guarda, i signori e i prìncipi sono l’origine di ogni usura, d’ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell’acqua, degli uccelli dell’aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8).
E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: “Non rubare”. Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2–4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c’è la forca»
La condanna di Lutero
La risposta di Lutero è stata molto dura, come dimostrano le seguenti parole:
«Di tre orrendi peccati contro Dio e contro gli uomini si sono macchiati questi contadini, è per essi hanno meritato più è più volte la morte del corpo e dell’anima.
Primo: avevano giurato fedeltà ed obbedienza alle loro autorità e promesso d’ essere obbedienti è sottomessi […] Dio vuole che siano mantenuti fedeltà e doveri. […]
Secondo: prepararono alla rivolta, rapinarono e saccheggiarono con empietà conventi e castelli che non erano loro, perciò meritarono doppiamente la morte del corpo e dell’anima come pubblici assassini e briganti di strada. […]
Terzo: essi coprono questi loro delitti spaventosi ed orribili, chiamandosi fratelli cristiani […]
Si devono offrire ai folli contadini, benché non lo meritino, proposte giuste e ragionevoli. Ma se dopo un attimo tutto ciò non serve, bisogna mettere mano senz’altro alla spada. […]
Perciò non è ora al tempo di dormire né di usare pazienza e misericordia: questo è il tempo dell’ ira e della spada, non quello della grazia. […]
I tempi sono così straordinari, che un principe spargendo sangue può guadagnare il cielo meglio che pregando. Perciò cari signori, liberate, salvate, aiutate e abbiate misericordia della povera gente quando potete; ma ammazzate, scannate, strangolate quando dovete»