Le scuole scettiche
Questa corrente di pensiero si è manifestata attraverso diverse fasi e scuole, ognuna delle quali ha contribuito in modo significativo all’evoluzione del pensiero scettico.
La scuola di Pirrone di Elide
La scuola di Pirrone di Elide, fondata da Pirrone (circa 360-270 a.C.), pone le basi dello scetticismo durante l’epoca ellenistica. Pirrone, un contemporaneo di Alessandro Magno, postula che la verità assoluta sia irraggiungibile, pertanto promuove l’abbandono di qualsiasi forma di giudizio definitivo. La sua filosofia, incentrata sul concetto di “epoché” (sospensione del giudizio) e “atarassia” (imperturbabilità), mirava a instaurare una condizione di tranquillità e serenità lontana dalle controversie teoriche.
La media e nuova accademia
In seguito, la media e nuova Accademia, con figure di spicco come Arcesilao (316-241 a.C.) e Carneade (214-129 a.C.), propaga le dottrine scettiche, offrendo nuove prospettive e approfondimenti. Arcesilao, in particolare, si distingue per aver rivitalizzato l’Accademia platonica, introducendo un approccio critico e scettico. Carneade, a sua volta, sfida le nozioni stoiche di conoscenza e virtù, proponendo una metodologia argomentativa sofisticata basata sulla refutazione dialettica e sulla critica delle teorie epistemologiche dell’epoca.
Gli scettici posteriori
L’ultima fase dello scetticismo greco è rappresentata dagli scettici posteriori, una corrente che emerge attorno al I secolo a.C. Questi filosofi, tra cui è possibile citare Sesto Empirico (circa 160-210 d.C.), propongono un ritorno alle radici pirroniane dello scetticismo, opponendosi alle tendenze dogmatiche che avevano preso piede in alcune scuole filosofiche contemporanee. Sesto Empirico, con le sue opere esaustive, diventa una delle principali fonti di conoscenza dello scetticismo antico, preservando le dottrine e le argomentazioni scettiche per le generazioni future.