La liberazione dal dolore
Come può l’uomo liberarsi dal dolore e dalla noia? Attraverso tre strade:
- l’arte
- la morale
- l’ascesi
La liberazione dal dolore: l’arte
L’arte è per Schopenhauer come un gioco, perché riflette il gioco della vita.
Gli uomini sono in grado di intuire l’essenza delle cose, che Schopenhauer chiama idee. Questa facoltà è presente al sommo grado solo nell’artista. Nell’arte, l’artista è in grado di guardare gli oggetti spogliati della loro Volontà, arrivando alle idee, che sono le forme generali delle cose.
Contemplando le idee, l’uomo si libera temporaneamente dal dolore. L’arte ci permette di liberarci dell’oppressione della vita, ma questo succede solo per un momento. Quando termina l’incantesimo dell’arte, l’uomo torna vittima della volontà.
L’arte costituisce, quindi, un conforto momentaneo alla vita.
Nella gerarchia delle arti la più importante è la musica, seguita dalla poesia (in particolare la tragedia), poi dalla scultura, dalla pittura e per ultima dall’architettura.
La liberazione dal dolore: la morale
Mentre l’arte è una consolazione dalla realtà, la morale impone un impegno nei confronti degli altri. Con la morale bisogna sviluppare una coscienza dell’umanità in genere. Per Schopenhauer la morale si fonda sul disinteresse e nasce da due sentimenti:
– il rimorso per le ingiustizie compiute. Il rimorso è il primo passo verso la soppressione del male e consiste nel riconoscere gli altri come uguali a noi.
– la compassione per il dolore altrui. La compassione (che vuol dire “soffrire insieme”) permette di percepire il dolore del mondo. Attraverso la compassione capiamo che siamo tutti fatti della stessa sostanza: la volontà. L’uomo giunge a questa consapevolezza ma soffre ancora.
La morale si concretizza in due virtù cardinali:
– La giustizia ha un carattere «negativo» e consiste nel non fare il male e riconoscere agli altri ciò che siamo pronti a riconoscere a noi stessi.
– La carità è la volontà «positiva» e attiva di fare del bene al prossimo. A differenza di eros che è un amore egoistico, la carità è un amore disinteressato e autentico. Ai suoi massimi livelli la morale è la pietà che consiste nell’assumere su di sé il dolore cosmico. Non c’è differenza tra la vittima e il carnefice perché ogni essere umano finisce per portare su di sé il dolore e la colpa di tutti i mali del mondo.
La morale, però, rimane attaccata alla vita.
La liberazione dal dolore: l’ascesi
L’ascesi nasce dall’orrore dell’uomo verso la volontà. Lo scopo è annullare in sé ogni volontà, cancellando ogni desiderio di vivere.
Questo percorso è a gradi:
- castità perfetta
- povertà volontaria
- digiuno
- sacrificio
- soppressione della volontà: nolontà
Annullando la volontà si entra in uno stato di quiete e si arriva al nirvana (esperienza del nulla).