Socrate: vita e filosofia

SocrateSocrate nasce ad Atene nel 468 o 469 a. C., sappiamo la sua data di nascita dal processo in cui è stato condannato a morte. Muore nel 399 a. C. e la sua morte viene raccontata in un testo di Platone chiamato Apologia di Socrate («apologia» vuol dire «difesa»).
Socrate si inserisce nella cultura di questi anni ma non scrive nulla. Le notizie sul suo conto le abbiamo da Platone, Senofonte e dalle commedie aristofanesche (Le nuvole e Gli uccelli), quindi da fonti indirette. Aristofane fa di tutto per far somigliare Socrate a un sofista: in modo critico e a volte polemico lo rappresenta come un perdigiorno. Senofonte ci parla di lui nei suoi Memorabili. Platone, invece, pone Socrate al centro della rappresentazione dei suoi primi dialoghi. Egli lo ha incontrato diverse volte nelle sue conversazioni pubbliche.

Socrate

Socrate viene dalla media borghesia, il padre Sofronisco è uno scultore, la madre Fenarete è levatrice, cioè aiuta le donne a partorire. Il filosofo vive nel demo (circoscrizione) di Alopece, segue le fasi della paideia (educazione classica), quindi studia musica, canto, poesia e fa il militare. In questo modo acquisisce una piena cultura.

Satiro

Socrate viene rappresentato come una figura satiresca, cioè è come un satiro (figura del mito greco), quindi basso, rozzo e brutto. Durante la sua vita ha una famiglia con tre figli. La moglie di Socrate si chiama Santippe ed è descritta come una donna con i capelli rossi e il carattere aggressivo. Socrate studia ad Atene e si allontana dalla città solo in tre campagne militari per fare il soldato, come oplita (armato alla leggera, senza cavallo). Socrate non ha mai fatto politica, si interessa solo di filosofia. La filosofia per lui è come un esame di se stesso e degli altri che non finisce mai.

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