Socrate e la scrittura
Socrate non ha scritto nulla. L’unico scritto di Socrate è la composizione di alcune liriche scritte per seguire l’ispirazione di un sogno durante la sua prigionia.
Nel Fedro, Platone sottolinea il fatto che Socrate non vuole scrivere. Egli richiama una leggenda che fa riferimento alla sapienza egizia. La leggenda racconta che a Naucratis, in Egitto, è venerato un dio chiamato Ibis ma in realtà il vero nome è Theut. A questo dio si attribuisce l’invenzione dei numeri, della scrittura e dei giochi. In quel tempo il faraone è Thamus che invece venera il dio Ammon. Secondo il mito, Theut va dal re Thamus e gli mostra le proprietà delle tecniche che ha inventato. Parlando della scrittura dice che questa farà gli egiziani più sapienti e più attivi nella memoria. Thamus allora risponde: «un conto è inventare tecniche e un conto è giudicarle. Quest’arte della scrittura produrrà oblio (dimenticanza) nelle anime di chi l’apprenderà poiché fa trascurare la memoria. Non hai trovato un farmaco per la memoria, ma solo un mezzo per evocare i ricordi. Agli scolari darai una parvenza del sapere, ma non la verità. Riterranno di essere molto sapienti e in realtà saranno molto ignoranti».
Gli storici mettono in evidenza come le culture vicine utilizzassero la scrittura. In Grecia era diffusa la tradizione verbale e solo dal VII-VI secolo si cominciò a diffondere la scrittura.
Ci sono tramandate alcune sentenze sulla scrittura:
«La scrittura somiglia molto alla pittura. Viene spesso voglia di interrogare la pittura ma le figure non rispondono. La scrittura se interrogata avrà sempre bisogno del parlare».
«La scrittura somiglia a quei giardini e quelle coltivazioni che vengono effettuate nelle feste Adonee che fanno una rapida fioritura e una rapida sfioritura. Quando gli agricoltori scelgono le piante durevoli, usano metodi differenti».
«la scrittura fa dimenticare il logos»
«il ricorrere alla scrittura può essere un gioco, come scrivere nell’acqua»
Per Socrate, la verità non è qualcosa che si possiede ma che si costruisce. La ricerca della verità non ha una fine, è un’evoluzione per questo non si può scrivere un libro di questa verità. La ricerca è infinita e la parola è libera, coinvolge le persone. Il testo scritto blocca questa ricerca.