La fondazione della scuola
Alla fine del IV secolo a.C., precisamente intorno al 300 a.C., Zenone di Cizio, originario dell’isola di Cipro, fondò la scuola stoica nella città di Atene. Questo nuovo filone di pensiero fu profondamente influenzato dalle dottrine socratiche e platoniche, che formarono una solida base da cui Zenone ed i suoi discepoli avrebbero sviluppato i loro insegnamenti. Il nome “stoica” deriva dalla Stoà poikíle, il Portico dipinto situato nell’agorà di Atene, dove Zenone teneva le sue lezioni.
Zenone si dedicò completamente alla filosofia, tanto da diventare allievo di un noto filosofo cinico, che rappresentò per lui non solo un maestro, ma anche un modello di vita. In accordo con gli insegnamenti stoici, la sua vita terminò con un atto di estrema coerenza filosofica: il suicidio, seguito a una grave malattia, come manifestazione ultima della sua adesione ai principi stoici.
Gli eredi del pensiero stoico
Sotto l’egida di Zenone, la scuola stoica flore in modo significativo, vedendo l’emergere di figure di spicco quali Cleante di Asso, Crisippo di Soli, Zenone di Tarso, Diogene di Seleucia e Antipatro di Tarso. Questi filosofi, pur portando contributi originali, seguirono il cammino tracciato da Zenone, arricchendo e perfezionando la dottrina stoica, a volte con divergenze notevoli riguardo al ruolo e al valore attribuito alla scienza nel percorso verso la virtù e la felicità.
Rapporto con la scuola cinica
Nonostante le nuove prospettive introdotte, la scuola stoica venne considerata come una diretta continuatrice della scuola cinica, integrando e perfezionando i suoi insegnamenti. Sebbene si riscontrino delle evidenti oscillazioni tra chi riteneva la conoscenza scientifica come strumento indispensabile per il raggiungimento della virtù e della felicità e chi ne deprecava i contenuti e gli scopi, la scuola stoica rappresentò un processo di maturazione e sviluppo del pensiero cinico.
La filosofia come virtù
Nella visione stoica, la filosofia non era una semplice disciplina accademica, ma coincidiva con il concetto di virtù. Zenone, in particolare, sosteneva che la scienza fosse una condizione necessaria per raggiungere la virtù, strutturando la filosofia in tre branche principali: fisica, etica e logica. Secondo lui, la scienza non aveva un valore autonomo, ma serviva come strumento per forgiare individui virtuosi, creando così un legame intrinseco tra il sapere scientifico e la virtù morale, dove ogni aspetto della scienza corrispondeva a una differente sfaccettatura della virtù.
Il destino dei testi stoici
Purtroppo, la gran parte delle opere scritte da questi filosofi ci è pervenuta solo in forma frammentaria, spesso senza una chiara attribuzione autoriale. Questa condizione ha reso difficile delineare con precisione le singole contribuzioni, relegando molti degli insegnamenti a una generica etichetta di “stoici”.