Epitteto
Epitteto è un filosofo stoico del I secolo d.C. che si è distinto per il suo approccio incentrato sull’etica, enfatizzando la virtù e il controllo personale come vie per una vita felice.

La vita
Epitteto è nato intorno al 50 d.C. in Frigia, una regione dell’attuale Turchia. La sua giovinezza è segnata dalla schiavitù; diventa servo di Epafrodito, un liberto dell’imperatore Nerone. Nonostante la sua condizione servile, Epitteto dimostra una notevole determinazione nel perseguire la conoscenza e l’educazione.
Durante il suo periodo di schiavitù, Epitteto ha l’opportunità di studiare filosofia, diventando un devoto discepolo dello stoicismo, venendo profondamente influenzato dagli insegnamenti di Musonio Rufo, un eminente filosofo stoico dell’epoca.
Dopo aver ottenuto la libertà, a seguito della morte di Nerone, Epitteto decide di dedicarsi completamente all’insegnamento della filosofia. Si trasferisce a Nicopoli, in Epiro, dove fonda una scuola filosofica molto rispettata, attirando studenti da varie parti del mondo greco-romano.
Opere
A differenza di molti suoi contemporanei, Epitteto non scrive personalmente le sue idee. Tuttavia, le sue lezioni sono diligentemente trascritte da uno dei suoi studenti, Arriano, che le compila nelle Dissertazioni e nel Manuale (Enchiridion). Una delle edizioni del Manuale in italiano è stata tradotta personalmente da Giacomo Leopardi.
La sua filosofia
La filosofia di Epitteto è profondamente nella saggezza stoica, promuovendo una visione della vita incentrata sul dominio di sé e sulla virtù morale.
La dipendenza dell’uomo da Dio
Epitteto pone grande enfasi sulla connessione intrinseca dell’umanità con la divinità, sostenendo che la vera comprensione di questa relazione possa liberare l’individuo dalla schiavitù delle circostanze esterne. Riconosce Dio come il principio supremo che governa l’universo, un’entità dalla quale gli esseri umani dipendono in modo significativo.
La virtù come via per la libertà
Secondo Epitteto, il cammino verso la virtù è legato all’esercizio costante della ragione. Egli sostiene che la virtù è sinonimo di libertà, un tipo di libertà che può essere acquisita solo attraverso la liberazione dell’animo umano da ogni forma di dipendenza dalle cose esterne. In questa ottica, la virtù diviene non solo un ideale morale, ma anche un mezzo per raggiungere una vera e autentica libertà.
La dualità della realtà
Nel suo approccio filosofico, Epitteto introduce una chiara distinzione tra le sfere della realtà che l’individuo può controllare e quelle che sfuggono al suo dominio. Da una parte, vi sono gli atti spirituali, come le opinioni, i sentimenti, i desideri e le avversioni, che possono essere modulati e perfezionati attraverso l’uso della ragione. Dall’altra, vi sono aspetti della vita, come il corpo, la reputazione e le ricchezze materiali, che sono al di fuori del controllo diretto dell’individuo. In questa visione, la vera libertà viene raggiunta solo quando l’individuo rifiuta di lasciarsi dominare dalle forze esterne, concentrandosi invece sul perfezionamento del suo interno.
Il suo motto
Epitteto, con profonda saggezza, sintetizza l’essenza dell’etica stoica nel motto “sopporta e astieniti“. Queste parole catturano l’essenza della sua filosofia: un invito a sopportare con resilienza le avversità della vita, mentre ci si astiene dal lasciarsi sopraffare dalle passioni irrazionali. Questo motto non solo riassume la dottrina stoica, ma funge anche da guida pratica su come vivere una vita virtuosa e libera, in armonia con la natura e la divinità.