Non è obbligatorio
Iniziamo con un’idea semplice ma determinante: l’università non è un dovere e la scuola dell’obbligo è finita, definitivamente. Si dovrebbe continuare gli studi solo se si ha voglia di studiare e di impegnarsi sul serio. Fare l’università tanto per fare non è utile ed è controproducente. Una laurea con voti bassi, in corsi di laurea poco spendibili e in università poco rinomate è come non averla presa. Meglio, allora, cominciare subito a lavorare e fare dei corsi più pratici e tecnici.
Certamente la laurea può facilitarci nel lavoro, ma ci sono persone che senza laurea hanno fatto carriera e altre che con la laurea sono rimaste ad occupare ruoli in cui si sentivano frustrate. Inoltre, studiare all’università non impegna ore o giorni, ma anni.
Molte università danno ormai la possibilità di un’iscrizione part-time, per ragioni lavorative, con corsi di laurea che possono essere ottenuti in più anni e con tasse minori. Tuttavia, sono tanti gli studenti fuoricorso e gli abbandoni. Alcuni indicano il 30% come cifra di interruzioni degli studi nel primo anno. Molti studenti vengono respinti dal mondo universitario per varie ragioni: alcuni non si aspettavano questa mole di studio, altri si rendono conto tardi che il percorso intrapreso non era quello che credevano, altri vengono assorbiti dal mondo del lavoro e interrompono l’università. Per questo è importante una scelta consapevole.