Anno sabbatico
Una credenza diffusa è quella che ritiene, in un momento di indecisione, di rimandare la scelta di un anno. L’anno sabbatico non è mai una buona opzione, perché molto spesso si fonda sull’idea che in un anno arrivi l’illuminazione che ci guidi nella scelta del nostro futuro.
Non ci sono scelte giuste a priori, non è possibile avere la garanzia dei risultati. Bisogna smettere di procrastinare e assumerci le nostre responsabilità facendo delle scelte che dovremo seguire con l’impegno. Le scelte potranno sempre essere riviste, corrette e cambiate e potremo avere una maggiore consapevolezza, ma non ci sarà un intervento miracoloso a guidarci.
Mentre l’anno sabbatico dopo che si è lavorato per anni può avere una sua utilità per cambiare il proprio percorso, recuperare le energie e iniziare una nuova strada, dopo il liceo non è molto sensato. Anche perché, in particolar modo nel triennio, sono previste delle attività di orientamento, così come lo sono i PCTO (i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento che sostituiscono la precedente alternanza scuola-lavoro).
Tornare sui libri dopo un anno in cui si è fatto altro, inoltre, è più difficile perché, da una parte, avremo perso un po’ della nostra prontezza nello studio e, dall’altra, all’università viene richiesta un’applicazione allo studio superiore a quella a cui eravamo stati abituati, anche se abbiamo frequentato un buon liceo.