Come scegliere l’università

Talento e passione

Sicuramente ci sono materie per cui siamo più portati e capacità particolari che ci aiutano nello studio: memoria, logica, intuizione, determinazione, metodo, curiosità, buona cultura ecc…
Tenere presente i nostri punti e forti e, soprattutto, i nostri punti deboli è fondamentale per non rimanere incastrati in percorsi che non sono adatti a noi. Chi ha una scarsa memoria potrebbe avere difficoltà a studiare storia o diritto; chi ha scarse capacità logiche avrà difficoltà con la filosofia o la matematica; chi ha difficoltà a portare avanti progetti lunghi potrebbe rimanere soffocato in percorsi come quello di medicina ecc…

Passione e talento

È vero che non siamo dei ciocchi di legno e che possiamo allenare e compensare i nostri punti deboli, però conoscerli e considerarli è importante quando si prendono decisioni per il nostro futuro, specialmente nel periodo della nostra formazione.

Consideriamo, poi, le nostre passioni e i nostri interessi. Studiare all’università non è come studiare al liceo: l’impegno è maggiore, le materie sono più specifiche e gli anni di studio non sono pochi. Studiare ciò che ci piace è fonte di motivazione per tutti quei momenti in cui la motivazione verrà meno. Riflettiamo, però, anche sulle materie che non amiamo: è veramente così? O è stato così per alcuni argomenti? O per il professore che le insegnava?

Gli anni dell’università sono, molto spesso, gli anni più belli della nostra vita e dovremmo fare ciò che ci piace e farlo, però, con serietà. Molto spesso, infatti, non conta tanto cosa studiamo ma il come, bisogna essere consistenti e responsabili.

Conta il percorso delle scuole superiori? Sì. Ma non tanto per il cosa si è studiato, ma per il come. Indubbiamente, il liceo (specialmente il classico e lo scientifico tradizionale) prepara meglio gli studenti all’università, fornendo un buon metodo di studio, mentre gli istituti tecnici e i professionali, con il loro orientamento a uno sbocco lavorativo immediato, limitano (ma non lo impediscono) il successo all’università. Questo è confermato dalle varie statistiche: chi ha fatto il liceo classico può fare qualsiasi facoltà (anche matematica, chimica o medicina) e tra i diplomati del classico l’abbandono è più basso mentre, viceversa, gli studenti del tecnico scelgono tra un ventaglio di possibilità più ristretto e la percentuale di abbandono tra gli studenti del tecnico è più alta.

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