Classifiche
Esistono molte classifiche che provano a fotografare lo stato degli atenei italiani e permettere un confronto con quelli di altri paesi. Ovviamente, le classifiche dipendono dai criteri utilizzati. I criteri che vengono presi in considerazione, generalmente, sono: la dispersione, la capacità di trovare un impiego l’anno dopo la laurea, la capacità di trovare un’occupazione attinente al percorso di studi, la quantità e la qualità delle pubblicazioni dei professori e dei ricercatori, la qualità della formazione (in grado di permettere ai laureati di proseguire con gradi di studio più alti).
L’Academic Ranking of World Universities è una delle classifiche più accreditate e, ad esempio, utilizza i seguenti indicatori: numero di premi che gli studenti hanno ottenuto, a livello internazionale, in quel campo; numero di citazioni nelle ricerche di alto livello; numero di articoli pubblicati in giornali specialistici (Science, Nature ecc…); numero di articoli indicizzati e la performance per capita dell’università. Quindi viene considerata la formazione e meno il risultato lavorativo immediato o il benessere degli studenti, come succede in altre università.
Secondo tale classifica, le università con la migliore formazione sarebbero:
Ovviamente, ci sono anche classifiche in base alle facoltà (ad esempio Archeologia e Lettere classiche de La Sapienza sono considerate, nel campo, le migliori facoltà del mondo secondo molte statistiche). Infatti, non è detto che una facoltà di una università con un buon ranking offra una buona formazione.
Di sicuro, una università con un’ottima posizione e una città con più atenei di buon livello offrono un ambiente stimolante e formativo, grazie agli incontri, agli eventi, ai convegni ecc…
In ogni caso, vedere come sono considerate le nostre facoltà e le nostre università ci aiuta a farci un’idea sulla considerazione di cui godono. Inoltre, alcune aziende specialmente all’estero, in alcune posizioni partono dal ranking dell’università di provenienza per la proposta del primo stipendio.