Arsenico
L’arsenico è un veleno conosciuto e utilizzato fin dai tempi antichi, utilizzato spesso per omicidi essendo molto difficile da identificare.
Dal punto di vista chimico, l’arsenico è un elemento che viene isolato da Johann Schroeder nel 1640. L’arsenico è molto solubile in acqua. Se viene riscaldato, l’arsenico si ossida a As2O3, questa reazione rilascia dei fumi che ricordano l’aglio.
La dose tossica per l’uomo è di 10-50 mg e la dose letale è, per assunzione monodose, di 60-120 mg. Il corpo umano, tuttavia, può costruire una tolleranza all’arsenico assumendo delle piccole quantità per lunghi periodi.
I sintomi immediati dell’avvelenamento da arsenico sono, in genere, nausea, vomito e dolori addominali mentre la morte arriva per uno shock dell’apparato gastroenterico, quindi dopo una lunga sofferenza. La morte può giungere in un’ora. Un’esposizione lunga all’arsenico, invece, provoca un ispessimento della pelle, che diventa più scura con possibilità di malattie cardiache o cancro.
L’arsenico è insapore e per questo è stato a lungo il veleno per un delitto perfetto. Durante il XVII secolo, Giulia Tofana ha prodotto e distribuito un veleno a base di arsenico che da lei ha preso il nome: acqua tofana. Il veleno era insapore, inodore e incolore, in grado di uccidere una persona in pochi giorni.
Nel 1659 Giulia Tofana viene condannata a morte, a Roma, insieme ad altre donne.
