Belladonna
La belladonna è un celebre veleno conosciuto fin dall’antichità. La pianta cresce sporadica nelle zone montane e submontane e fiorisce nei mesi estivi.
Il nome “belladonna” è legato alla pratica rinascimentale che le donne seguivano di utilizzare un collirio, con estratti della pianta, per aumentare la lucentezza negli occhi.
Le foglie contengono alcaloidi che possono avere degli effetti eccitanti, allucinatori o ipnotici. La parte più tossica, però, sono le bacche.
La somiglianza con le ciliegie e il loro sapore dolce, spesso inganna le persone che le trovano nei boschi.
La dose letale per è di circa 100mg.
I sintomi da avvelenamento sorgono presto e consistono nella secchezza nella bocca, nausea, vertigini, con convulsioni. La belladonna agisce sul cervello e la morte avviene per paralisi generalmente in 24-36 ore.